Notizie da Chiara Picelli dall'Angola
Chiulo, dicembre 2017-gennaio 2018
Carissimi amici,
a distanza di un mese riprendo in mano queste poche righe che volevo scrivervi prima di Natale. A dicembre abbiamo avuto tante visite sia di lavoro che di famigliari di passaggio, quindi siamo stati abbastanza occupati.
In questi giorni è iniziato il caldo e le parole della direttrice dell’ospedale di qualche giorno fa ben riassumono quello che ci aspetta in questo periodo: “qui si sperimenta l’inferno in dicembre e gennaio, ma sempre meglio qui che in città dove il vento non gira”. E un altro collega, originario di un’altra regione sulla costa, ieri mi diceva che non vede l’ora di tornare a casa per le vacanze perché qui non si può stare, troppo caldo anche per lui. D’altronde noi stiamo iniziando l’estate… Speriamo però che le piogge non tardino ad arrivare così almeno ogni tanto si rinfrescherà un po'!
Da qualche settimana qui si iniziano a sentire notizie del nuovo governo. A fine agosto qui in Angola ci sono state le elezioni e, per la prima volta da 37 anni, il presidente in carica José Eduardo Dos Santos non si è ripresentato. Il partito al potere ha comunque ottenuto la maggioranza e l’attuale presidente è sempre stato descritto come un successore designato e con queste elezioni nulla sarebbe cambiato nel paese. Poi però, a ottobre, il nuovo presidente João Lourenço ha iniziato a fare non pochi cambiamenti: sta cambiando quasi tutte le persone con incarichi importanti. Notizia di qualche giorno fa è che ha sostituito la figlia dell’ex presidente che era a capo della Sonangol, la società nazionale del petrolio.
Finalmente da qualche giorno abbiamo di nuovo il wi-fi, siamo riusciti a far arrivare il pezzo mancante e avere il tecnico per montarlo (non c’era mai stato dal mio arrivo). Certo il wi-fi funziona solo quando c’è la luce e quindi non lo possiamo usare sempre, ma è già meglio averlo.
In questi mesi secchi abbiamo anche avuto vari problemi di mancanza d’acqua. Dai pozzi in cui la prendiamo non c’è ormai più molta acqua, in più le pompe che usiamo si sono rotte tutte, un po' alla volta, compresa quella del nostro cortile. Qualche volta siamo riusciti a comprare delle autobotti per noi o l’ospedale, ma il problema più grande è per l’ospedale che già normalmente ha poca acqua rispetto al fabbisogno giornaliero e che in queste occasioni è rimasto senza. Vi lascio immaginare come possa essere un ospedale senza acqua... Forse in questo mese di dicembre riusciremo a comprare le ultime elettropompe che mancano per tornare a pieno regime e abbiamo individuato un tecnico caro come il chinino ma che sembra far bene il suo lavoro.
Poi arriva la domenica e facendo i due passi che ci separano entro in chiesa. Generalmente il coro (ce ne saranno circa una decina che si alternano nelle varie domeniche) in fila per due aspetta il parroco fuori ed entrano in processione cantando. E anche a fine messa spesso il coro esce dalla chiesa cantando e poi fuori c’è una piccola danza dove ci si saluta anche. Le messe sono in portoghese, per fortuna mia, ma vangelo e predica sono tradotte anche nella lingua locale, il mumbi, quindi sono un po' lunghe. Anche i canti sono nelle due lingue o in altre lingue locali quindi non sempre li capisco.
Ogni domenica ci sono due messe tranne l’ultima domenica del mese in cui c’è messa unica e ci si trova sotto la grande tettoia di lamiera a lato della chiesetta. In questa ultima domenica del mese a volte ci sono offertorio danzato e danza finale sul canto di ringraziamento. E a fine messa la benedizione di chi ha festeggiato il compleanno in quel mese con canto di “tanti auguri”… a marzo sarà anche il mio turno!
Ora ci prepariamo al Natale… resta sempre difficile per me ritrovare quell’atmosfera che c’è a casa quando sei con la famiglia, ma viste le visite in arrivo avremo sicuramente qualche panettone, pandoro e torroni che spero ci faranno sentire meno la lontananza da casa.
Spero abbiate tutti passato bene il periodo delle feste e iniziato bene questo 2018!!!
Sono partita molto fiduciosa su questo anno nuovo ma poi... Questa settimana ci si sono rotte entrambe le auto che usiamo per tutto: attività sul territorio, acquisti e l’approvvigionamento di diesel e benzina per l’ospedale. E abbiamo anche avuto un sovraccarico di corrente che ha fritto alcuni caricabatterie, tra qui quello del wi-fi che in pratica è durato solo un mese!!!
Bene, vi lascio che è quasi ora di tirare le pizze e farcirle per la cena.
Ci vedremo presto, tra un mese sarò a casa per due settimane di ferie!
Un grande abbraccio
Chiara
P.S. Per fortuna qualche pioggia a dicembre c’è stata e quindi il caldo infernale che la direttrice aveva predetto ogni tanto è stato mitigato. In questo periodo la mattina presto si è sui 17 gradi per poi arrivare in poche ora ai 35-38… non so mai come vestirmi!
Il parroco ci ha chiesto se la sera della vigilia potevamo fare un canto in italiano.. dopo un po' di panico iniziale abbiamo fatto qualche prova e il nostro "tu scendi dalle stelle" è stato molto apprezzato
Chiulo, settembre 2017
Ciao amici,
come vi avevo promesso, eccomi qui a provare a scrivervi qualche prima impressione su questo nuovo paese che da due mesi mi ospita.
Mi trovo nel sud dell’Angola in un paesino in mezzo al mato… come tradurvi cos’è il mato? Diciamo una zona dove ci sono alberi non troppo grandi e non troppo alti... e niente di più! Il paesino in cui sono si chiama Chiulo (si pronuncia “sciulo”) ed è nato intorno all'ospedale della missione cattolica. Ci troviamo a lato di una strada nazionale che da più a nord scende fino al confine con la Namibia che è a circa 200 km da qui, servono quindi 2 orette di macchina ora. Ma fino a un anno e mezzo fa ne sarebbero servite almeno 5 siccome non tutta la strada fino qui era asfaltata.
Quando arrivi a Chiulo e svolti subito a destra ti trovi davanti la vecchia pista di atterraggio dei piccoli aerei della missione che finisce dritta contro la chiesetta a qualche km di distanza. Lungo questa strada ci sono alcune case, principalmente di persone che lavorano in ospedale, due scuole e poi in fondo verso la chiesa a destra l’ospedale e a sinistra le nostre casette e l’ufficio dove io lavoro.
L’ong con cui lavoro si chiama Medici con l’Africa CUAMM ed è presente in Angola dal 1997 anche se qui a Chuilo da un po' meno, e si occupa principalmente di migliorare la salute materno-infantile. I miei colleghi italiani sono tutti medici e lavorano in ospedale: Marco è il nostro responsabile qui e lavora con la direzione dell’ospedale, Mimmo è il pediatra e con lui lavorano anche due specializzande di pediatria Maria Elena (in partenza dopo 6 mesi passati qui) e Cinzia (arrivata poco dopo di me). Al momento ci sono anche Rosita e Sara, studentesse di ostetricia che restano solo 3 settimane.
Tra i colleghi angolani ci sono un’infermiera e una levatrice tradizionale che da qualche anno lavorano con noi e si occupano della Casa de espera (casa d’attesa). Questa casa, nata con un progetto del Cuamm, sorge a lato dell’ospedale ed è un luogo dove le donne nell’ultimo mese di gravidanza possono venire in attesa di partorire. I villaggi intorno sono molto distanti e con la sensibilizzazione al parto in ospedale si prevengono molte morti dovute a complicazioni nel parto.
Negli ultimi mesi le donne che vengono alla casa de espera sono aumentate notevolmente, in media sono 130-150 al mese. Siccome la casa ormai è troppo piccola per accogliere tutte queste donne, intorno ci sono state messe delle tende a igloo colorate. L’infermiera e la levatrice si occupano di accoglierle, spiegare le regole e danno poi un piccolo kit alimentare (dura solo qualche giorno, ma è comunque un aiuto). Ogni giorno poi fanno degli incontri di sensibilizzazione/informazione su vari temi con le gravide della casa.
La vita qui è molto tranquilla non c’è niente per distrarsi un po', né un ristorantino, né un baretto, e quindi ci pensiamo noi: qualche sera ci troviamo per guardare un film insieme e di solito il sabato sera facciamo la pizza. Anche fare la spesa non è facile: al mercato qui (a 4 km da casa nostra) trovi solo un po' di verdura, riso, pasta, olio di semi, sale, zucchero, niente frutta, e pesce secco. I primi negozietti sono alla cittadina a 30 km da qui mentre il supermercato un po' più grande e fornito (ma dipende, tipo è da alcune settimane che non si trova formaggio di nessun tipo, e i salumi? Questi sconosciuti...) sta a circa 150 km, non proprio dietro l’angolo insomma!
Ah sì, non ve l’ho detto ma qui a Chiulo non abbiamo la corrente elettrica: la luce arriva da alcuni generatori. Anche l’ospedale funziona con i generatori e due volte a settimana una nostra macchina va dal benzinaio a 30 km per fare le scorte di diesel e benzina per i generatori dell’ospedale, di cui anche noi beneficiamo. Gli orari in cui i generatori dell’ospedale stanno accesi sono dalle 9.30 alle 14.30 e poi dalle 18 alle 23 durante la settimana, mentre sabato e domenica solo la sera. Generalmente noi accendiamo un po' il nostro generatore la mattina nei fine settimana per eventuali lavatrici, per i frigoriferi, telefoni e computer. Anche l’acqua corrente in casa ci arriva dal fiume tramite un sistema di generatori, pompe e cisterne di acqua. E per bere e cucinare l’acqua va sempre bollita e filtrata.
Il mio ufficio amministrativo, che si trova nello stesso cortile delle nostre case, è in un container quindi generalmente il pomeriggio, ora in cui fa caldo, lavoro in casa perché è impossibile starci per il caldo che fa.
In questi ultimi giorni si sente bene la differenza di clima, soprattutto la sera che non fa più fresco come prima: il caldo è arrivato e di giorno si arriva ai 37-38 gradi.
Godetevi l’autunno anche per me!
Um abraço
Chiara