Notizie da Chiara Picelli, durante la missione in Madagascar
Ambositra, Marzo-Aprile-Maggio 2014
Akory aby!
la fine della mia permanenza qui in Madagascar si avvicina sempre di più, e porta con sé la stanchezza del lavoro intenso degli ultimi due mesi, per questo solo ora mentre si sta cuocendo il sugo di pomodoro mi metto a scrivervi qualcosa di questi ultimi mesi.
Fortunatamente a inizio marzo è stata annullata la visita dell'Unione Europea: la responsabile del nostro progetto voleva venire a vedere le attività che facciamo prima della fine del progetto. Così io mi sono presa qualche giorno di ferie e sono scesa al sud, due giorni di viaggio in taxi brousse ed eccomi ad Ampa per una brevissima visita alle volontarie... era un anno che non passavo di lì. La mattina dopo con Chiara, Giocanna e Cecilia, aprofittando di un passaggio dell'ambulanza (un vecchio defender), siamo andate a Manakara per passare qualche giorno con le altre volontarie, e qui abbiamo festeggiato anche l'8 marzo: partita a basket tra squadre tutte femminili organizzata tra gli altri anche da RTM. Io oavviamente ho guardato la partita e ho fatto il tifo per le nostre tre rappresentanti (Silvia, Giulia e Cecilia) che hanno giocato!
Un po' di mare e chiacchiere con le ragazze e poi siamo venute tutte su ad Ambositra per l'incontro di tutti noi volontari. In questa occasione è arrivata ad Ambositra Noemi, la nuova volontaria che si ferma qui da noi e che poi mi sostituirà in ufficio. Anche Noemi è di Parma, quindi al momento qui ad Ambositra siamo in tre parmigiani!
Con tutti i volontari il sabato siamo andati a fare un pic-nic qui vicino dove ci sono delle cascate, posto stupendo solo che non c'era molta ombra quindi in molti ci siamo scottati. Poi la sera immancabile pizzata con il nostro forno a legna.
Per il mio compleanno siamo andati a mangiare fuori in un ristorante che non avevamo mai provato... non siamo rimanti molto contenti del posto ma è stata una tranquilla serata, con karaoke annesso!
In ufficio come al solito tante cose da fare in vista dell'ormai imminente presentazione di fine progetto qui ad Ambositra il 10 e poi a Tanà il 29 aprile, in più con l'arrivo di Noemi io ho cominciato un po' a spiegarle il lavoro che dovrà fare.
I due incontri ufficiali di fine progetto sono andati bene, tutti siamo rimasti contenti.
A Pasqua la casa era di nuovo stra piena di gente, ma c'era un'occasione importante: il veloma a Silvia che dopo un anno qui con noi rientrava in Italia. Bella serata tra malgasci e italiani fuori davanti al forno a legna che sfornava ottime pizze!
Per la veglia della notte di Pasqua alcuni di noi hanno deciso di andare in cattedrale consapevoli che la messa sarebbe durata molto... infatti è durata quasi 5 ore!!! Però è stata molto bella, dal rito della luce con la chiesa tutta buia e piena di gente in attesa che, da fuori il portone, entrasse la processione con le candele accese per portare anche a noi la Luce.
Prima di iniziare la messa hanno fatto il rito del battesimo (credo fossero circa 80 tra bimbi, ragazzi e adulti) e per portare l'acqua da benedire c'è stata una bellissima processione con balli e in testa alle signore delle giare con l'acqua mentre gli uomini portavano alcuni bastoni di canna da zucchero o foglie di banano. Tutto questo è durato 2 ore, poi è iniziata la messa! Dopo le letture c'è stata una recita che ha ripercorso la storia di Gesù dalla passione alla pentecoste. Insomma, la messa è iniziata alle 18.30 (per sederci siamo arrivati per le 18) ed è finita poco prima delle 23!
Per la messa del giorno di Pasqua siamo stati in carcere come tutte le domeniche, però anche qui per celebrare la festa abbiamo fatto una breve processione nel cortile accompagnata da un canto a due voci, per poi rientrare nella stanza che funge da cappella.
Ma quando un progetto finisce sulla carta dietro ci sta ancora del lavoro per rendicontare sia la parte economica che quella narrativa delle attività fatte, quindi il mese di maggio l'ho passato a "tirare le fila" e terminare le ultime cose.
Negli ultimi giorni in ufficio è scesa da Tanà Sofia, la responsabile amministrativa del nostro ufficio di coordinamento per darmi una mano con le ultime cose, ma soprattutto per fare la formazione a Noemi e alla contabile sul nuovo progetto.
Quindi lavorando intensamente con loro in quei tre giorni ho un po' perso il filo e quando il mercoledì 28 pomeriggio (mio ultimo giorno di lavoro) mi hanno fatto il veloma (saluto) a sorpresa nel salone dell'AM ero emozionata e non sapevo bene cosa dire (perché era da dire in malgascio ovviamente!).
A maggio però c'è anche stato tempo per un week end a Fianarantsoa per me e Noemi. Approfittando dell'invito a partecipare in rappresentanza di RTM all'apertura di un centro di prevenzione (di tumori soprattutto) per la donna e il bambino, ci siamo godute un week end con amici di Tana e Fianara. C'era anche una delegazione di italiani dell'associazione modenese "La vita per te" venuta per l'inaugurazione e con loro abbiamo passato un po' di tempo.
L'ultima sera siamo andati a mangiare in un pesto abbastanza lussuoso, dove c'è anche una scuola alberghiera, e pensavamo ci spennassero, invece abbiamo speso relativamente poco! Ecco una delle cose che forse mi mancherà.. potermi permettere posti del genere!
Giovedì 29 maggio qui era festa siccome si festeggiava l'ascensione, quindi al mattino messa in carcere e poi tra noi pranzo in un ristorante "fuori porta" per fare il veloma di Luca, anche lui in partenza.
Ed ora che è veramente finito il mio lavoro... vi chiederete: che fai fino al rientro il 25 giugno?? Un po' di meritata VACANZA!! E che il giro dei saluti abbia inizio!
Veloma, mandra-pihaona (a presto)
Chiara
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Quando vivi in un luogo a lungo diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.
Josef Koudelka
Ambositra, Gennaio-Febbraio 2014
Akory aby!
Se uno pensa all'Africa pensa subito che qui il tempo scorre lento, le cose si fanno senza fretta... ma il Madagascar per tanti, a partire dai suoi abitanti, non è Africa ma un continente a sé. Ed effettivamente per la sua storia ha poco a che fare con l'Africa che tutti ci immaginiamo. E per noi di certo c'è che a lavoro abbiamo sempre tante cose da fare e... di corsa!
Però ogni tanto ci prendiamo anche qualche pausa come per le vacanze di capodanno con gli altri volontari grazie alle quali ho scoperto un pezzetto di sud ovest: i dintorni di Tulear e il canale di Mozambico. Siccome i km da percorrere sono tanti, nello scendere a sud ci siamo fermati al parco dell'Isalo per una giornata di escursione tra piscine naturali dove si può fare il bagno, rocce con forme strane e... un po' di pioggia che ci ha sorpreso nel primo pomeriggio.
Poi lungo la strada... dopo averne tanto sentito parlare... eccoli, sparpagliati qua e là, i baobab!!!
Ne esistono di vari tipi, quelli qui in Madagascar sono altissimi e con rami e foglie solo all'estremità.
Poi il mare... posto bellissimo anche se il mare in sé non era bello a causa del forte ciclone passato lo scorso anno che ha distrutto anche i fondali vicino alla costa, però abbiamo rimediato facendo due giornate di snorkeling. Con la barca ci siamo fatti portare al largo per vedere una riserva naturale e la barriera corallina: sembrava di essere dentro al cartone animato "Alla ricerca di Nemo"! Non avevo mai fatto immersioni e tanto meno messo pinne e boccaglio, è davvero meraviglioso.
Anche i tramonti sul mare ci hanno sorpreso con colori diversi ogni giorno.
A gennaio abbiamo anche avuto un'altra occasione d'incontro tra tutti i volontari: la settimana di esercizi spirituali. Un modo diverso per stare insieme: nella preghiera e in silenzio.
In casa sono passati tanti ospiti in questi due mesi: tra cui la mitica Carmen di Carpi, che conosco fin dal mio arrivo qui in Madagascar; Elena, una ex volontaria RTM; il fratello e lo zio di Silvia e la gioia di una visita rapida ma speciale: Cinzia e Guido sono passati di qui e abbiamo trascorso alcune belle giornate ad Ambositra e Tanà. Misaotra anareo tonga namangy izahay!!!
Poi anche due volontari nuovi sono arrivati, uno ha studiato la lingua qui da noi e ha già cominciato il lavoro in ufficio a Tanà; l'altra sta facendo il corso a Tanà poiché verrà a lavorare qui ad Ambositra. Più precisamente Noemi (di Parma pure lei) arriva per portare avanti una parte del lavoro che faccio io una volta che sarò rientrata... infatti non manca molto ormai, questo progetto sta per finire ma a marzo ne inizia uno nuovo con finanziamento del nostro Ministero degli Affari Esteri che in pratica nella nostra regione continua le attività che già stavamo facendo e in più prevede che si inizi a lavorare sulla salute mentale anche nella regione di Manakara (dove io lavoravo prima).
Il 15 febbraio ricorre la festa dei patroni della mia parrocchia, e in questa occasione ho ricevuto un piccolo riconoscimento. Siccome io non potevo essere presente fisicamente abbiamo organizzato un collegamento skype che ha funzionato abbastanza bene, dopo vari tentativi ha deciso di funzionare anche la webcam con il video. Questo collegamento è stato molto emozionate, ogni tanto non mi venivano le parole quindi ringrazio di nuovo tutti i presenti, i don e quelli del consiglio parrocchiale per aver pensato a me, i miei genitori che hanno fatto le mie veci e chi a Sorbolo continua a chiedere notizie su di me alla mia famiglia.
Come sta scritto sulla targa, spero proprio che la mia scelta di stare con gli "ultimi" possa essere d'esempio ad altri giovani.
Un'attività che mi ha tenuto molto impegnata in questi ultimi giorni di febbraio è stata la realizzazione di un breve video che racconti un po' cosa si è fatto con il nostro progetto sui malati mentali. È venuto da Tanà un ragazzo che fa video di professione e lo abbiamo accompagnato ad intervistare persone coinvolte e riprendere alcune attività chiave del progetto.
Tra preparazione e realizzazione sono stata due settimane consecutive praticamente sempre fuori ufficio, era tanto che non succedeva!
Buon anno a tutti!
(qui in Madagascar ci si scambiano gli auguri di buon anno fino al mese di marzo, quindi anche per chi di voi non li avesse ancora ricevuti sono in tempo!)
Chiara
Ambositra, Novembre-Dicembre 2013
Akoy aby!
Questa lettera vi doveva arrivare il 24 dicembre, giusto in tempo per gli auguri di Natale, ma a causa di un problema con il computer mi si è cancellato tutto quando l'avevo quasi finita... ma ora, (ri-)eccola!
Novembre è passato rapidissimo, senza particolari eventi ma super impegnativo. Come è ormai d'abitudine, ogni 2-3 mesi faccio una capatina giù a Manakara, e quale occasione migliore del ponte dei Santi? In questa occasione sono venuti con me Silvia e Florent (ragazzo francese che lavora nella ONG malgascia nostra partner). Siamo arrivati con un cielo coperto, ma il giorno successivo per fortuna è spuntato il sole che ci ha così regalato una splendida giornata al mare (con scottatura annessa, ovviamente).
Per due settimane abbiamo avuto la missione congiunta di Mario di RTM Italia, responsabile dei progetti in Mad, e di Ernesto Venturini, psichiatra che fin dal suo inizio collabora con il progetto dando formazioni e supporto ai medici locali coinvolti nel progetto.
Sono arrivate qui in comunità due nuove volontarie: Cecilia, ostetrica, e Giovanna, infermiera, che andranno poi a lavorare all'ospedale di Ampasimanjeva per un anno.
A inizio dicembre siamo andate a Tana per la giornata internazionale dei volontari, promossa da un'associazione francese. Noi di RTM, nonché unici italiani, eravamo 7 ed ognuno in una squadra diversa, ci siamo sfidati a basket, pallavolo, calcio, rugby e ultimate. A questa giornata hanno partecipato un centinaio di giovani tra volontari internazionali ma soprattutto malgasci.In occasione della giornata internazionale delle persone con handicap (3 dicembre) abbiamo partecipato alla realizzazione di una due gironi di festa qui ad Ambositra. Il lunedì triangolare di basket in carrozzina, ha vinto la squadra di casa, che è anche campione nazionale. Mentre il martedì breve sfilata per il centro e poi conferenza-dibattito sull'educazione inclusiva, intervallata da canti di un gruppo musicale e dei bambini di due classi integrate (quelle apposta per i bambini che hanno problemi o ritardi, al momento ce ne sono solo 6 in tutta la Regione).
La settimana dal 9 al 15 dicembre grande festa in Casa di Carità: il 13 dicembre ricorrono i 40 anni dall'apertura della Casa! Tutti i giorni c'era qualcosa, ma le due giornate clou sono state il martedì e la domenica. Martedì 10 c'è stata la messa in Casa con il Vescovo e i preti della Diocesi (una cinquantina) che sono poi rimasti a pranzo; domenica 15 messa solenne in parrocchia alla presenza del Vescovo, tanti preti, rappresentanti delle varie parrocchie della città, di Suor Augusta (superiora delle Case venuta dall'Italia per una visita alle CdC del Mad) e... il grande ritorno della Mamera! (che si è fermata qui ad Ambositra solo quel giorno, ma in tantissimi sono andati a salutarla/ringraziarla).
Poi la domenica pranzo in casa per circa 200 persone... metterli tutti a tavola a mangiare è stata una bella lavorata!Il 20 dicembre è arrivato il fatidico giorno del secondo turno delle elezioni presidenziali nonché l'elezione dei deputati. La giornata di voto si è svolta tranquillamente, ma pare che già il giorno dopo entrambi i candidati alla presidenza abbiano rivendicato la vittoria... i risultati ufficiali usciranno solo a inizio gennaio... speriamo bene!
È tornato dalla vacanza in Italia don Giovanni e ci ha portato, oltre a tanti bei pacchettini dalle nostre famiglia, don Giordano (responsabile della pastorale giovanile e che ci farà il ritiro a metà gennaio).E poi... è arrivato Natale!La vigilia a pranzo abbiamo fatto una pizzata in giardino per una ventina di persone, poi nel pomeriggio abbiamo preparato i tortelli d'erbetta per la cena (come prima volta sono venuti veramente bene!).
Prima di cena, alle 19, abbiamo partecipato alla messa della veglia in CdC, messa molto semplice.
Il giorno di Natale siamo andate a messa in carcere, come praticamente tutte le domeniche, per festeggiare con i carcerati, che oramai sono diventati parte della famiglia. A tutte le messe in carcere a cui partecipo arriva sempre un momento in cui mi viene la pelle d'oca ad ascoltare i canti che fanno: tirano fuori tutta la voce che hanno e si capisce che è un momento di gioia per loro poter essere lì.
Poi a pranzo in CdC dove al pomeriggio nel cortile c'è stata la festa con tanti bimbi e ragazzi della parrocchia che hanno cantato, ballato o fatto delle piccole scenette.Vi lascio con le parole di un bel canto che abbiamo fatto a Natale in carcere:
"O ry tany o o mifaliamihobia, mifaliaefa teraka ho antsika ny Mesiaany Betlehema any Jody"
(O terra gioisci acclama con gioia, è nato per noi il Messia, a Betlemme di Giudea)
Tratran'ny Noely sy Taom-baovao(Buon Natale e Anno Nuovo)
Ambositra, Ottobre 2013
Akory aby!
Lo so è tanto che non vi scrivo, quindi approfitto di questa oretta che manca prima di infornare il pane... eh sì, una delle novità dal mio rientro è che abbiamo cominciato a fare il pane in casa!
A settembre durante le vacanze in Italia ho potuto incontrare vari di voi: grazie, è stato bellissimo!
Ottobre è passato in un batter d'occhio e quasi non me ne sono accorta.
In occasione della giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre) abbiamo organizzato un grande evento di 3 giorni, con tanto di partecipazione del Ministro della sanità.
Il primo e l'ultimo giorno qui all'ospedale di Ambositra sono state fatte le consultazioni gratuite con la partecipazione di due psichiatri che lavorano in capitale a supporto dei due medici formati dal progetto e che ora lavorano al centro di salute mentale. In queste due giornate sono arrivati, a volte anche dalla campagna, un centinaio di pazienti con problemi di vario genere.
Il secondo giorno si è svolta in una città qui vicina la cerimonia ufficiale e noi abbiamo allestito uno stand proprio a lato del palco e poi la Ministra è passata a salutare e le abbiamo spiegato brevemente il progetto. Nel pomeriggio conferenza tenuta dai due psichiatri su alcune tematiche legate alla salute mentale.
Nel mese di ottobre abbiamo avuto ben due week end lunghi, infatti per ben due venerdì non si è lavorato!
Il primo week end lungo ci siamo concessi una mini vacanza tra volontari, ci siamo incontrati a metà strada con i ragazzi che lavorano a Tanà e abbiamo così visitato una cittadina da cui passiamo sempre ma senza mai fermarci: Antsirabe (letteralmente significa: dove c'è tanto sale).
In questa cittadina ci sono le terme (ma non non ci siamo andati), i francesi la chiamavano la Vichy malgascia. Noi siamo andati a fare un giro ai laghi che ci sono a meno di un'ora di macchina... bellissimi!
Uno dei laghi, con un'acqua verde-azzurra pazzesca, si trova dentro a un cratere vulcanico e a seconda dell'angolazione da cui lo si guarda assume la forma del Madagascar o dell'Africa.
Il secondo week end longo è stato in occasione delle tanto sospirate elezioni: è da 4 anni che il Madagascar aspetta di avere delle elezioni, 4 anni di transizione in cui il paese è regredito.
Ora dopo tante date fissate e poi rinviate, si è arrivati al fatidico primo turno delle elezioni.
Inizialmente i candidati che si erano presentati erano una quarantina, poi alcuni sono stati esclusi quindi ne sono rimasti "solo" 33!
Durante la campagna elettorale (realmente fatta solo da alcuni candidati che avevano i mezzi finanziari per pagarsela) e fino ad alcuni giorni dopo la data del primo turno, il Madagascar è stato controllato da vari osservatori internazionali, che torneranno per il secondo turno che si terrà a dicembre.
Io e Silvia la mattina delle elezioni abbiamo fatto un giro al mercato e siamo passate davanti a una scuola sede di seggio e non abbiamo resistito, siamo entrate nel cortile a vedere!
Veloma,
Chiara
Ambositra, Agosto 2013
Akory aby!
uscendo da un mese impegnativo e per prepararsi a un altro mese bello tosto cosa potevo fare? Beh un bel weekend rilassante a Manakara al mare, col sole e il caldo!
Certo i piani erano questi, ma invece ho iniziato con un viaggio in taxi-brousse un po' più lungo del previsto (24 ore solo per l'andata e poi altre 11 ore per il ritorno!), ho preso pioggia e freddo... ma va beh, Manakara è sempre Manakara!
Sono poi passati due amici a trovarmi: Michele e Marika che si sono fermati giusto due notti, ma ci siamo goduti una bellissima giornata di sole nei dintorni di Ambositra. Poi è arrivato il gruppo di giovani della diocesi di Reggio, una dozzina di persone hanno invaso casa per due sere, per poi proseguire il viaggio verso le altre missioni del sud. Una di queste sere è passato anche un altro gruppo di italiani, così in casa ci siamo trovati in 31... un po' strettini ma siamo stati tutti in salotto per un'oretta di chiacchiere.
In Madagascar la gente è molto legata al culto dei morti, ogni etnia ha i suoi riti, qui sull'altopiano ci sono delle grandi feste per la riesumazione dei morti (famadihana o lalohana), occasione per la famiglia sparsa per il paese di ritrovarsi per 3 giorni di festa ogni 5 anni circa.
Queste feste si svolgono generalmente durante i mesi di agosto-settembre, e mi è capitato di partecipare a una di queste feste, anche se solo alla parte finale.
Per arrivare a casa della persona che ci ha invitato (un dipendente dell'Akanin'ny Marary) abbiamo fatto 3 ore abbondanti di strada sterrata. In una zona lungo la strada, come spesso si trovano qui sull'altopiano, alcuni raggruppamenti di tombe e anche lì festa: banchetti che vendono alcolici e cose da mangiare e tanta, tanta gente intorno ad alcune tombe.
Non ho potuto assistere alla parte di cerimonia in cui riesumano i familiari perché siamo arrivati tardi e per questo rito bisogna rispettare alcuni tempi dettati dagli anziani. Appena arrivati ci hanno fatto sedere intorno a una stuoia e tra i malgasci è iniziato il kabary, uno scambio di battute dove si chiamano le cose con altri nomi: ci hanno quindi offerto del caffè (in realtà la toaka, alcolico casereccio derivato dalla distillazione della canna da zucchero), poi lo zucchero per addolcirlo (altro da bere: birra, aranciata) e infine il cucchiaio per mescolare (cioè qualcosa da mangiare mentre si beve: pezzettini di carne).
Poi siamo scesi di sotto per la cerimonia di chiusura della festa: dopo ancora vari kabary dei rappresentanti della famiglia, sono state chiamate 12 persone in rappresentanza della grande famiglia nata da un unico capostipite e questi hanno fatto la benedizione finale a tutti i membri della famiglia gettando sulle persone (donne e bambini in particolare) dell'acqua con un po' di toaka.
11 Agosto, Santa Chiara: in cdc dopo la messa qualcuno mi ha fatto gli auguri, ma la sorpresa maggiore è stata a fine pranzo: due stagiste sono arrivate con il solito vassoio di frutta (un'ananas buonissima!) e un vassoio di cioccolatini! Non me l'aspettavo proprio... quindi oggi cioccolatini per tutti gli ospiti.
Come ogni estate qui ad Ambositra ci sono alcuni medici italiani dell'associazione milanese "L'avete fatto a me" che vengono per fare una parte di formazione al gruppo tecnico dei medici malgasci che lavorano con noi nel progetto di salute mentale. Quest'anno erano quattro, due psichiatri e due psicologhe, gli abbiamo fatto incontrare dei rappresentanti di 14 comuni in 5 giorni, circa 2 comuni al giorno. Io sono partita con Marco e Luisella per un mini tour di 3 giorni nel distretto qui vicino, poi ritornati ad Ambositra altri 2 giorni in posti qui vicino. Con noi come traduttore c'era il dr. Jaona che lavora a RTM Manakara. È stata una settimana impegnativa ma molto bella perché ha permesso anche a me di andare in vari comuni, incontrare la gente e capire quali sono i problemi o le cose che funzionano, insomma a che punto siamo con una parte delle attività del progetto.
E ora un pò di meritata vacanza... Valige chiuse, sto già salendo sull'aerero...
A prestissimo, per davvero!!!
Veloma,
Chiara
Ambositra, Luglio 2013
Come state?
Da voi sono iniziate le vacanze e il caldo, invece qui fa ancora freddo, anche se qualche giornata di bel sole l'abbiamo avuta, per fortuna! E abbiamo ben approfittato... Un sabato abbiamo deciso di fare un pic-nic al parco, così la sera prima abbiamo preparato il cous cous d'asporto per il giorno dopo. Il pomeriggio dopo pranzo abbiamo steso una stuoia e giocato a carte (io sono pure stata in canotta per due ore... bellissimo sole!) con intorno un sacco di bimbi e ragazzini che ci fissavano, finché uno ha preso coraggio e ci ha chiesto se poteva giocare... e ha vinto lui quasi tutte le partite!!!
Grazie al passaggio qui in AM di due rappresentanti di un altro loro finanziatore ai primi del mese, anche noi del G40 siamo state invitate a una serata di festa... al karaoke! È stata una bella serata spensierata in cui si è cantato (che figura non sapere le canzoni di Eros, ma per fortuna a salvami c'è sempre la Laura super internazionale con la sua solitudine!) e ballato e così abbiamo potuto conoscer un altro lato dei nostri colleghi di tutti i giorni.
Abbiamo salutato i due amici togolesi che lavorano al laboratorio di costruzione protesi: Napo e Aregba sono infatti rientrati in Togo definitivamente dopo 8 anni di lavoro qui all'AM. Ora per loro tutto è un nuovo inizio perché in Togo, anche se hanno i contatti con la Croce Rossa Internazionale (grazie alla quale erano qui), non hanno un lavoro certo che li aspetti. Li abbiamo invitati a cena una sera. Io personalmente non li conoscevo molto ma grazie ai racconti di altri amici mi sembrava di conoscerli da tanto! Negli ultimi giorni ci siamo salutati varie volte: alla mini festa di saluto in AM, quando sono passati in ufficio un'ultima volta e al momento della loro partenza. Ci hanno chiesto di trasmettere a tutti voi che li conoscete un sincero e grandissimo grazie per il tempo passato insieme.
Questo mese di luglio è stato veramente intenso e impegnativo... per la prima volta dopo quasi due anni ho veramente avuto la sensazione di non farcela. Tante cose da fare e mai il tempo necessario per farle, i programmi che fino all'ultimo secondo cambiano, l'autista che ci lascia a piedi proprio nei giorni più incasinati...
A fine mese abbiamo avuto qui in visita per 3 giorni uno psichiatra del Burkina Faso che è un consulente dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed è venuto per fare la valutazione del progetto e la conferma della visita di valutazione, che aspettavamo da marzo è arrivata solo 15 giorni prima! All'esperto il progetto è piaciuto, ha fatto tante domande, ci ha dato consigli sulle cose da migliorare ed ha anche ricordato ai rappresentanti del Dipartimento di Salute Mentale qui presenti che il Ministero deve fare la sua parte e sostenerci visto che noi stiamo lavorando per loro.
Per fortuna in casa c'erano Silvia, Sofia e Luca, i tre nuovi volontari che hanno fatto un periodo di studio di malgascio veramente tosto ma che ci hanno anche sollevato un po' dal preparare i pasti (e che delizia la guacamole, gli hamburger, le crèpes, e fare la spesa, ci hanno portato il loro entusiasmo e l'allegria di chi è appena arrivato e deve capire dove si trova... misaotra betsaka! (grazie mille).
Per festeggiare la fine del loro mese di studio abbiamo brindato con la caipirinha versione gasy (la toaka gasy è uguale alla cachaça) e fatto la pizza. Poi visto che siamo diventati internazionali abbiamo iniziato a vedere i film con il proiettore qui in casa insieme a Florent, un volontario francese che lavora all'AM da alcuni mesi. Problema: Silvia non sa il francese, Florent non sa l'italiano... quindi cosa si guarda??
Alla fine troviamo un ottimo compromesso per la prima serata: The artist, un film muto!
La prossima volta si vedrà...
Veloma,
Chiara
Maggio-Giugno 2013
Akory aby!
Maggio inizia con il botto: mi prendo 2gg di ferie e scappo a Manakara per staccare un po' dal lavoro. Alle 7 di mattina aria già calda e umida... ah, sono a casa!
Quella che era la mia camera ora è occupata da un'altra volontaria quindi devo stare attenta a non sbagliarmi... per due volte, sovrapensiero, stavo per entrarci.
Faccio una puntatina in ufficio per un saluto agli ex colleghi che si stupiscono quando all'inizio della loro riunione me ne vado... ma io sono in vacanza :-)
Vado a trovare don Giovanni nella sua nuova casa, che avevo visto solo da fuori perché non ancora finita e approfitto per fare il pranzo di veloma ad Ambokala, l'ospedale psichiatrico dove laovora Enrica, visto che non ero riuscita a farlo prima di partire: mi regalano una bellissima borsa di quelle che fanno i malati con la fejara, i fili di plastica colorata.
Grazie a una missione ad Ampasimanjeva di alcuni dell'ufficio mi infilo in auto e così posso salutare anche Chiara, Maria, Gemma, le suore e Giorgio.
In questi giorni a Manakara è mancato solo il bagno in mare, logicamente la domenica c'era un sole stupendo ma io son ripartita verso le 10 di mattina per Ambositra.
In questi due mesi abbiamo avuto varie persone di passaggio qui in casa: Gino, Andrea e Giuliano che hanno fatto alcuni lavori alla nuova casa dei fratelli che è in costrizione qui ad Ambositra. E che il lunedì di pentecoste (qui è festa) ci hanno cucinato un'ottima grigliata di carne! Una sera hanno anche fatto le tigelle in casa di carità, un po' sulla stufa e un po' sulla fattapera, il tipico fornello malgascio a carbone. Giacomo è venuto a dar loro il cambio e ha continuato altri lavori alla casa dei fratelli. Poi è arrivata Silvia, la nuova volontaria che starà qui ad Ambositra per circa un anno. Insieme a lei sono arrivati due signori amici della mamera che si sono fermati una decina di giorni. Hanno fatto tappa qui anche alcune volontarie del sud, di passaggio per Tsiro.
Con l'arrivo di Sofia e Luca, i due nuovi volontari che andranno a lavorare a Tanà, ma che stanno qui per il periodo di studio della lingua la nostra comunità si è allargata e ora in casa siamo in sei: al completo!
In casa di carità c'è stato un avvenimento importante: il veloma della mamera! Infatti anche se non sappiamo ancora se tornerà in Madagascar o no, certo è che non la manderanno più ad Ambositra quindi tutti super commossi e dopo molto silenziosi. Le hanno regalato un po' di quasi tutti i frutti del loro mega orto. Ad aiutare in questo momento di passaggio importante è venuta suor Monique, la superiora, che si è fermata vari giorni. Poi arriverà la nuova superiora della casa.
Veloma anche per Elisa, Goffredo e Gemma che finito il progetto a Tsiro tornano in Italia. Come anche per l'altra Gemma che dopo tre mesi ad Ampasimanjeva ha salutato il Madagascar.
Una domencia pomeriggio giro in bici di 14 km qui nei dintorni in compagnia di alcuni vazaha. Il 21 giugno insieme ad alcuni colleghi dell'Akanin'ny Marary uscita serale per la festa della musica dove c'era da vestirsi con un tocco alla malgascia (in stile bestileo, l'etina dell'altopiano). Ho chiesto indicazione e quindi ho messo il tipico cappellino tondo di paglia colorata (ricevuto in regalo in un'occasione di lavoro) e mi son fatta due trecce e... mi hanno premiata!
Il 20 giugno mega festa per l'inaugurazione del nuovo centro di salute mentale all'ospedale: erano presenti un gruppo di carpignai, finanziatori dei lavori, e la ministra della salute in persona!
La festa è cominciata il giorno prima, mercoledì, con l'uccisione dell'omby (zebù) davanti alla struttura seguendo tutti i fomba malagasy (usi e costumi) in presenza dei raiamandreny della città (gli anziani), quindi alla fine per tutti i presenti goccetto di taoka gasy da bere, me compresa.
Poi il giovedì messa e pranzo in AM per la parte più famigliare poi nel pomeriggio cerimonia ufficiale... c'era da essere vestiti in modo adeguato... dopo un primo attimo di panico ho trovato l'abbinamento giusto tra quello che avevo e ho pure messo i sandali col tacco sfidando il freddo, che per fortuna è stato clemente. Durante la cerimonia sono stati fatti tanti canti e balli del folklore locale.
Qui il 26 giugno è una grande festa per la ricorrenza dell'indipendenza malgascia. La sera della vigilia c'erano i fuochi d'artificio in piazza e siamo andati là a piedi, nel buio della notte, con le lanterne di carta, come fanno i bambini. C'era tantissima gente e fuochi molto belli.
Inizio a stare abbastanza bene qui, ma ho anche già voglia di tornare qualche giorno a Manakara... ragazze state pronte che prima o poi vi busso alla porta ;-)
Veloma,
Chiara
Ambositra, Aprile 2013
Salama daholo!
Nonostante aprile sia stato super intenso, alla fine il mese è volato!Al lavoro non abbiamo avuto un attimo di sosta: innanzitutto cercare di capire bene a che punto siamo e cosa invece è ancora da fare per poter programmare le attività dei prossimi tre mesi.. mica facile, ve lo assicuro!Vi racconto due giornate trascorse fuori dall'ufficio.
La distribuzione degli "appui"
Con l'autista partiamo col toyota, passiamo a prendere la coordinatrice a casa e carichiamo nel cassone dietro una cinquantina di... conigli!! Dobbiamo portarli in un comune sperduto a circa 4 ore di strada (tutta sterrata e in alcuni punti con anche un bel po' di fango.. abbiamo slittato varie volte, ma l'autista è stato super bravo!).In questo comune ci aspettano una ventina di malati mentali o loro famigliari che grazie al progetto hanno beneficiato di una formazione su come allevare i conigli e quindi ora per poter mettere in pratica a casa loro ciò che hanno imparato gli vengono dati come aiuto iniziale due conigli: un maschio e una femmina.Appena arrivati andiamo a salutare il sindaco, anche perché la distribuzione sarà proprio davanti al comune e alla presenza di alcune autorità, tra cui lui stesso. Dopo i discorsi ufficiali, tra cui anche il mio... (che ho cercato di fare in malgascio, quindi super breve!), ho avuto un attimo di panico: non chiederanno a me di distribuire i conigli, vero??No, per fortuna no! Ma ho visto che anche vari beneficiari che li dovevano prendere per portarli a casa non sapevano bene come fare...Essendo noi arrivati poco dopo mezzogiorno, e un po' in ritardo a causa della strada, abbiamo fatto subito la distribuzione e abbiamo pranzato solo verso le cinque del pomeriggio in un posto piccolissimo in cui avevano da mangiare solo perché stavano già iniziando a preparare per la cena.
Giornata conclusiva congresso FKMS
Una domenica mattina ho partecipato alla giornata conclusiva di una tre-giorni di incontri di un'associazione di malati che collabora con l'Akanin'ny Marary (AM) e anche con il nostro progetto.
Avevamo già ricevuto l'invito per la stessa cosa ma in un posto molto lontano e avevamo rifiutato, ma stavolta era a solo un'ora di distanza quindi siamo andati.
La giornata è iniziata con la messa che è stata fatta nel campo a lato della chiesa, senza nessun tendone e con un sole che già alle 9 quando usciva dalle nuvole si prospettava caldo... e noi senza cappello... per fortuna poco dopo me ne hanno regalato uno!
Credo questa sia stata la messa più lunga della mia vita.. è durata 4 ore!!! E se aggiungiamo la prima ora di attesa, ho trascorso ben 5 ore sotto il sole e su una panca scomodissima.
Appena finita la messa, poco dopo le 14, abbiamo pranzato all'interno della chiesa che per l'occasione è stata trasformata in salone da pranzo: un po' di tavoli sui quattro lati e al centro tante stuoie per permettere a più persone possibile di pranzare insieme.
Subito dopo è iniziato lo spettacolo di "hira gasy": circa una trentina di persone in abito tradizionale hanno raccontato delle storie con accompagnamento musicale e qualche ballo. Spettacolo molto bello, peccato che io non abbia capito nulla!!
Poi a fine mese è arrivata la fatidica riunione mensile di coordinamento con i responsabili dei vari settori e centri che lavorano con l'AM. Da programma la durata era di due giorni, ma alla fine sono diventati quattro... una riunione infinita (ovviamente tutta in malgascio) e senza aver concluso molto... me lo avevano detto, credo mi ci dovrò abituare..
Per brindare alla fine di questa riunione un po' allucinante son riuscita ad organizzare la mia prima uscita qui ad Ambositra per lo zoma mahafinaritra (vendredi magnifique): aperitivo con Cristina, due ragazzi togolesi, un malgascio e un francese.
E sempre a fine mese Marcelline, ospite della CdC qui ad Ambositra, ci ha lasciato dopo varie settimane in cui la sua malattia si era aggravata. Il funerale è stato celebrato dal Vescovo e ben 9 preti.
Di Macelline è stato facile ricordarsi fin dal mio arrivo in Madagascar, e anche la sua memoria era incredibile: a fine febbraio quando sono arrivata qui ad Ambositra mi ha chiesto della mia mamma con cui ero passata qui in CdC per poche ore una mattina ad agosto dello scorso anno!
Veloma,
Chiara
Ambositra, Marzo 2013
Salama daholo!
(è il saluto dell'altopiano, l'equivalente di akory aby: ciao a tutti).
Ed eccoci qui, nuova città, nuova casa, nuovo lavoro e nuova comunità da mettere in piedi... un sacco di cose, per niente facile!
Ma un passo per volta perché come dice un proverbio brasiliano: camminando si apre il cammino.
L'inizio non è stato facile, io e Cristina ci siamo dovute buttare a capofitto nel nuovo progetto visto che a fine mese c'era da organizzare un'importante formazione con la presenza di uno psichiatra dall'Italia.
Ma andiamo con ordine. Vi racconto un po' di questo progetto, o almeno ci provo, ancora non mi è del tutto chiaro! :-)
Il progetto da tutti chiamato comunemente G40 ha in realtà un nome molto lungo: "Reti comunitarie per la prevenzione e riabilitazione psichiatrica nella regione Amoron'i Mania" ed è finanziato dall'Unione Europea.
La regione Amoron'i Mania è la regione con capoluogo Ambositra, il nome significa "lungo le sponde del fiume Mania", fiume che scorre nella regione.
Il progetto tocca 25 comuni su 55 ed è iniziato nel 2011 e dura tre anni, quindi ci rimane il terzo e ultimo anno di attività.
Breve premessa: in Madagascar i medici sono tutti medici generici; di strutture per la cura dei malati mentali ce ne sono meno di dieci in tutto il Paese (la maggior parte sono in capitale); sulle cause della malattia mentale ci sono ancora molti pregiudizi.
Come prima cosa sono state fatte sensibilizzazioni a vari livelli, che si continuano a fare periodicamente, poi sono stati scelti alcuni medici che lavorano nella regione e formati sulla salute mentale. Successivamente sono stati formati i medici e gli infermieri a capo delle strutture sanitarie di base dislocate nei comuni della regione in cui opera il progetto.
Sono ancora in corso le formazioni degli agenti comunitari, persone scelte dalla comunità e incaricate di sensibilizzare il loro villaggio sulle malattie e nel nostro caso specifico ricevono anche una formazione per riconoscere la presenza di malattia mentale in modo da poter indicare al malato e alla sua famiglia a chi rivolgersi per essere curato. Poi questi agenti comunitari hanno anche il compito di fare visite periodiche ai malati che si trovano nella loro zona in modo da accertarsi che seguano il trattamento medico e successivamente di come procede il loro reinserimento sociale.
Quindi le reti comunitarie sono tutto questo insieme di persone che dal basso (quindi dal lavoro degli agenti comunitari) fa sì che un qualsiasi malato sia preso in carico non solo dalla sua famiglia ma anche da tutta la comunità che offre accompagnamento, percorsi di cura e di reinserimento sociale.
Per il reinserimento sociale si sono pensate principalmente delle formazioni agricole visto che qui tutti vivono di agricoltura.
La creazione delle reti comunitarie è prevista da un decreto ministeriale che però non è messo in atto, se non in pochissime regioni, per la grande mole di lavoro che ci sta sotto e per la scarsità di fondi dello Stato.
RTM ha già lavorato in questo ambito: anche il progetto sanitario di Manakara utilizza gli agenti comunitari, formati con il primo progetto del 2007, ma in quella regione si seguono altri tipi di malattie.
Logicamente tutto il lavoro del progetto è fatto in collaborazione con le autorità locali, da quelle regionali a quelle comunali, e in collaborazione con una ONG locale, Akanin'ny Marary (nome che significa "nido del malato") che mette a disposizione il personale. Il nostro ufficio è all'interno della sede di questa ONG, a due passi da casa!
Già alla festa dell'8 marzo qui in città ho sentito che ci chiamavano "G40", speriamo non intendano che siamo matte pure noi...
Il mio compleanno è stato festeggiato a più riprese... insomma i 30 anni dovevano pure ricevere un trattamento speciale, giusto?
Si è cominciato addirittura il venerdì sera con l'arrivo di Silvia da Manakara, poi sabato in mattinata sono arrivati da Fianara Filippo, Diana e don Giovanni D.
Per la sera era già organizzata una pizzata e si sono quindi aggregati anche Nicola, addetto al forno a legna, e Niria con il loro bimbo.
A fine cena a un certo punto quasi tutti spariscono, e ritornano solo dopo un po' in puro stile malgascio: danzando e cantando verso di me e portando i doni che in questo caso erano la torta+candela e un borsa da cui ho estratto uno alla volta... 30 regali!!!
Domenica pomeriggio ho preparato la torta per il lunedì mattina... torta di mele!!!
Lunedì pomeriggio, nel bel mezzo di un temporale con fulmini, ho accompagnato Filippo negli ultimi veloma qui ad Ambositra, poi visto le due coincidenze (suo veloma e mio compleanno) siamo usicti a cena.
Tornati dalla cena abbiamo fatto il veloma (saluto) a Filippo, anche se io non ho rispettato tutti i fomba... aza fady Filippo!
Poi dopo qualche giorno è partito veramente anche lui, anche se fino all'ultimo secondo era alle prese con la chiusura delle valige e i giochi ad incastro per rispettare i kg disponibili.
Ed è arrivata Pasqua, e visto che già da tempo sapevamo che saremo dovute tornare a Tanà a fine mese, ho organizzato una mini gita a Tsiroanomandidy, più semplicemente chiamata Tsiro, che si trova a 220 km a ovest della capitale e dove lavorano altri due volontari di RTM che si occupano di un progetto di costruzione di pozzi e acquedotti: Elisa e Goffredo più la loro bimba Gemma.
Io non ero ancora stata a Tsiro ed ero curiosa di vederla... tutti dicono che sembra il far west... e hanno ragione! Alcune scene che ho visto dalla macchina o passeggiando per le vie di un paesino in brousse ricordano un po' il far west, soprattutto i carrettini decorati e coperti con il telone trainati dai buoi che richiamano le carovane che si vedono nei film western.
A livello economico la zona di Tsiro è la scommessa del Madagascar, per i fertili terreni che possiede ed è anche meta di immigrazione da tutte le parti del Paese.
Il giorno di Pasqua siamo andati in un paesino in brousse per la messa e poi il pranzo dalle suore. La messa doveva cominciare alle 9, invece è cominciata solo alle 11 passate, ma durante l'attesa per intrattenerci c'è stata l'asta pro parrocchia, quindi si vendevano i frutti dei campi: banane, papaie, noccioline, zucchine, canna da zucchero, ecc ecc. Mentre la sera abbiamo fatto una cena tra vazaha in vescovado (dove eravamo alloggiati): sei italiani e quattro spagnoli, tra cui il Vescovo, quindi si parlava in un mix di italiano-spagnolo-francese-malgascio.
Nei villaggi che abbiamo visitato avevamo sempre intorno una folla di bimbi che ti seguiva ad ogni passo che facevi, soprattutto se eri con la piccola Gemma e ho quasi ricevuto un proposta di matrimonio!
Anche qui in Madagascar il lunedì di Pasqua c'è il rito del pic-nic fuori porta: non importa dove vai ma ti devi muovere da casa anche solo di 10 metri! E infatti lungo la strada abbiamo incontrato tantissima gente che si spostava a piedi. Anche noi siamo andati a fare il pic-nic! Abbiamo scelto il lago di Ampefy che si trova a metà strada tra Tsiro e Tanà, così che il giorno dopo eravamo più vicini.
Insomma il mese di marzo lo abbiamo passato principalmente in macchina tra Tanà e Ambositra e non so più qual è la mia casa...
Scusate se mi sono dilungata un po', e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fino in fondo!
Veloma,
Chiara
Manakara, Gennaio-Febbraio 2013
Akory aby amici!
Lo so, anche questa volta sono in stra ritardo con la lettera, e devo dire che qualcuno di voi si è preoccupato (meno male!) e mi ha scritto. Ma vi rassicuro subito: va tutto bene. Eccovi un pò di aggiornamenti!
Questo 2013 è iniziato con tanti cambiamenti. Per prima cosa Filippo ai primi di gennaio, dopo aver pensato di avere preso la malaria, si è trasferito ad Ampasimanjeva per andare a lavorare per 2 mesetti all'ospedale prima di rientrare in Italia, così da potersi allenare a fare il medico. Ma con la promessa di venirci a trovare ogni tanto nel week end!
E così mi sono ritrovata "sola" in ufficio, cioè c'erano i colleghi malgasci ma nessun altro italiano; e dopo pochi giorni son rimasta da sola anche in casa visto che Enrica è dovuta salire in capitale e vi è rimasta per due settimane. Solo don Giovanni ogni tanto compariva, visto che ora è qui a Manakara nella sua nuova parrocchia, ma lo stesso sempre un po' in giro.
Poi in un tardo pomeriggio di una giornata allucinate in cui, insieme a due colleghi, siamo stati chiusi per sei ore in un ufficio dove si soffocava dal caldo a controllare documenti e a pagare delle persone che avevano lavorato per noi, mi chiamano da RTM Italia per propormi di trasferirmi, da fine febbraio, ad Ambositra e occuparmi del progetto sui malati mentali. L'ultima cosa che mi aspettavo in quel momento in cui eravamo ancora in pieno lavoro per le MID!!!
Mi sono presa una settimana di tempo per pensarci su e poi ho accettato, anche se la scelta era un po' scontata fin dall'inizio per una come me che ha studiato e vuole lavorare nel mondo della cooperazione...
Poi è finalmente arrivata la settimana del 21 gennaio in cui era prevista una mega missione al sud: uno spostamento in blocco dei 10 encadreurs communautaires (cioè i collaboratori che lavorano a diretto contatto con la gente) dei due distretti qui a nord e di 6 persone dell'ufficio (me compresa) giù a Farafangana per una settimana di pagamenti delle persone che hanno fatto la distribuzione delle zanzariere nei comuni dei due distretti a sud.
Mi sembrava di essere tornata indietro di vari anni e di andare in gita! Ma con tutto da organizzare: dagli gli abbinamenti moto-persona, agli spostamenti, al pernottamento per tutti, alla divisione dei soldi (ognuno aveva una quota diversa a seconda dei posti dove andava) e il calcolo di quanta benzina sarebbe servita...
La prima sera ci siamo trovati in 17 nel piccolo ufficio di Farafangana, un po' seduti al tavolo, alcuni seduti per terra e altri sui sacchi di zanzariere a cercare di spiegare a queste dieci persone dove dovevano andare a partire dal giorno dopo, visto che erano posti che non conoscevano.
Il mio viaggio di andata per arrivare a Farafangana è degno di nota: sono partita in auto per un primo pezzetto poi il resto in moto, ma nel corso della giornata ho cambiato ben 4 moto e 5 autisti!
A fine gennaio, dopo aver salutato per telefono Michela e Valentina (volontarie a Tanà) che rientravano in Italia, ho conosciuto Diana, nuova volontaria del Centro Missionario, che dopo aver fatto il corso di lingua starà a Mankara per 2 anni e lavorerà con Enrica.
Ai primi di febbraio è tornata Silvia: in anticipo rispetto alla data iniziale, con mia grande felicità! (e non solo per il lato lavorativo).
Poi la mia "data di scadenza" a Manakara si è avvicinata sempre più (anche perché è cambiata più volte fino all'ultimo!): domenica 17 febbraio abbiamo fatto la festa dell'ufficio e in quell'occasione abbiamo messo insieme la festa di inizio anno, la festa di fine MID (anche se non erano realmente del tutto finite) e il mio veloma.
Purtroppo il tempo non era dei migliori, quindi ci siamo trovati tutti, colleghi e famiglie, in ufficio per pranzare e ballare insieme.
Qui è importante salutare quando si va via, per far capire che ci si è trovati bene, e io mi sono trovata veramente bene a Manakara!!
Purtroppo non son riuscita a salutare tutti quelli che volevo e con alcuni l'ho fatto molto velocemente, ma con la promessa che tornerò poi con più calma.
Quindi con un pò di tristezza ho salutato la mia Manakara ho cominciato la salita verso nord. Tappa ad Ampa per riposarmi un giorno e poter salutare le suore, Giorgio, il dott. Martin e alcuni collaboratori, poi insieme agli altri volontari siamo partiti per Ambositra dove nel week end c'era il ritiro volontari: così ho avuto un impatto soft con la mia nuova casa, c'eravamo praticamente tutti!
La domenica, visto che non avevamo avuto tempo di fare il veloma a Manakara, i miei compagni mi hanno organizzato un veloma-tonga soa, cioè un misto tra saluto e benvenuto, a sorpresa.
Il lunedì mattina salutare la mia ex comunità di Manakara non è stato facile... ma è proprio arrivato il momento di buttarsi in questo nuovo inizio!
Ma qui ad Ambosita non sono da sola. La sera del 26 febbraio siamo andati a prendere in aeroporto a Tanà Cristina, che lavorerà con me sul progetto dei malati mentali.
Credo di avervi aggiornato abbastanza per ora... Alla prossima (spero puntuale) lettera da Ambositra!
Veloma,
Chiara
Ampasimanjeva, Dicembre 2012
Akory aby amici!
Innanzitutto mi scuso per la latitanza di questi ultimi due mesi e per non avervi nemmeno scritto gli auguri di Natale.. ma vi ho ricordati tutti in questi giorni di festa!Le MID, le zanzariere impregnate a lunga durata, ci hanno letteralmente travolto e ancora ci stanno travolgendo e non ci lasciano tempo per altro. Non si riesce mai a staccare del tutto il cevello, anche in questi due giorni di relax ad Ampa mi sono imposta di non fare nulla che sia lavoro, ma il mio cervello continua lo stesso a pensare alle cose che ci sono ancora da fare...
Quindi, cosa raccontarvi di questi due mesi? Poco è successo, e praticamente tutto legato al lavoro. A inizio novembre è tornata Enrica, dopo alcuni mesi in Italia, alla guida del suo Suzuky, che era rotto da più di un anno.
Preparare le fiches e i materiali per le formazioni da mandare alle équipe sul terreno e sclerare perché c'è gente che fa confusione o fa sparire le cose già preparate e destinate ad altri.
Mangiare all'hotely e spendere meno di 2 euro in tre.
Restare spesso a casa da sola perché Silvia e Filippo erano giù a Farafangana per le MID, e Enrica è già risalita a Tanà per il ritiro (a cui noi non siamo potuti andare) con don Romano.
Riabbracciare Chiara che è tornata ad Ampa e che si fermerà un anno.
Ricevere ananas come voandalana (letteralmente "il frutto della strada") dai colleghi e volontari che sono sempre giù a Farafangana mentre io resto sempre a Manakara.
Il compleanno di Filippo festeggiato al mare insieme a due colleghi.
Andare a Vohipeno per assistere al primo giorno di invio delle zanzariere ai vari siti, e vedere i pulmini strapieni di ballot sia dentro che fuori (capienza massima 51).
Trovarsi una capretta in cortile quando torni a casa per pranzo.
Le passeggiate sulla spiaggia, i giri in bici e qualche aperitivo con Silvia e Filippo per scaricare la tensione della settimana e prepararci a quella nuova che ci aspetta.
Partecipare al lancio della distribuzione delle MID e poi andare a vedere in brousse (i villaggi un po' sperduti e a volte difficilmente raggiungibili) alcuni siti dove le stanno distribuendo.
La nascita di Tobia e il rientro in Italia di Andrea e Martina (volontari di Ambositra).
Conoscere finalmente il nuovo don Giovanni che era arrivato a fine agosto in Madagascar ma che noi non eravamo ancora riusciti a incontrare.
Apprendere una mattina alle 6 che Fede, un carissimo amico, ci ha lasciati la sera prima e trovare subito qualcuno collegato su internet con cui condividere il senso di smarrimento che mi ha lasciato la notizia (obrigada, Mari).
Comprare l'albero e fare il presepe, ma usando delle foto e non le statuine (che non abbiamo).
I mompera Giovanni e Odillon che vanno e vengono da casa, e che ora sono fissi qui a Manakara in casa con noi perché la loro casa non è ancora pronta.
La partenza di Silvia, anticipata di alcuni giorni, che ci ha un po' destabilizzato sia in casa che al lavoro, e i suoi forti abbracci quando ci siamo salutate.
Il delirio in ufficio per riuscire a recuperare e spedire non so (e non voglio sapere) quante pezze contabili su a Tanà (comunque erano scatole belle grosse, a distanza di pochi giorno una dall'altra).
L'Erri che ci fa trovare la cena pronta quando arriviamo a casa dall'ufficio alle sette di sera.
Cenare con don Romano e ospiti qui di passaggio in un posto da super vazha e mai provato qui a Manakara. Una volta tanto cucinare noi per Enrica.
Fare le 22 in ufficio e non accorgersene perché fuori c'è un mega concerto con tanto di fuochi d'artificio proprio sulla nostra testa.
Fare i biscotti con Filippo per regalarli a Natale ai colleghi dell'ufficio.
Lavorare al portatile insieme all'équipe seduti su un gradino del corridoio esterno.
Dormire tutto il pomeriggio della vigilia perché stanca morta dalla settimana appena trascorsa.
Cercare di mangiare insieme la sera della vigilia di Natale prima di andare alla Messa in una chiesetta poco fuori Manakara e alla fine, presi dall'entusiasmo della festa, fare un canto improvvisato in italiano.
La mattina di Natale alzarsi all'ultimo per accompagnare mompera Odillon in una parrocchia sul mare e al ritorno fermarsi dieci minuti per fare un bagno al volo in un mare stupendo poi pranzare ad Ambokala insieme ai servi della chiesa di Analabe e ad altri italiani di passaggio e il pomeriggio giocare a memory con alcuni bimbi.
Conoscere Maria, la nuova volontaria di Ampa, venuta giù al sud per natale e capodanno ma che poi tornerà ad Ambositra per finire il periodo di studio della lingua.
I colleghi irraggiungibili ma di cui avresti urgentemente bisogno per sistemare la contabilità.
Le telefonate infinite con la Michi per lavoro.
Scrivervi seduta su un'amaca in veranda ad Ampa, una veranda che, dopo alcuni mesi di vuoto, sta ricominciando a popolarsi di volontari!
Un abbraccio e BUON 2013 A TUTTI VOI!
Veloma,
Chiara
Manakara, 31 Ottobre 2012
Akory aby!
Eccoci di nuovo qui... un altro mese è passato... ma è passato anche un anno dalla mia partenza!
Proprio il 16 ottobre, stessa data della mia partenza/arrivo, ricorre anche la giornata mondiale dell'alimentazione e, come sapete, io qui lavoro in un progetto che si occupa proprio di alimentazione... una bella coincidenza!
In quella settimana c'erano varie ricorrenze e qui in città ci sono state varie manifestazioni, noi (RTM e il PAM insieme) abbiamo partecipato alla sfilata con un po' di bimbi di una scuola che riceve i viveri, mentre per il pomeriggio del giorno dopo abbiamo organizzato dei giochi in un altro centro con una sessantina di bambini.
Un bel modo per festeggiare il mio primo anno qui!
Anche in casa mi hanno festeggiato: mi hanno regalato una bottiglia di bonbon anglais una bibita super dolce al sapore di big-babol... stranamente mi piace! Qui è una delle bibite che va per la maggiore. Dai, un po' malgascia la sto diventando!
Un venerdì verso le sei-sette di sera, sono a casa da solo perché Silvia e Filippo sono in missione al sud e mi sento chiamare da fuori... Sono un ragazzo francese che conosco di vista e un'italiana di passaggio che mi invitano a uscire, accetto subito e così passo una bella serata in compagnia e alla scoperta della vita notturna di Manakara: mi ci voleva proprio!
A inizio mese abbiamo avuto qui in casa per una settimana Michela, volontaria che lavora a Tanà in amministrazione: è venuta giù con altri colleghi per fare la prima formazione sulle mid (le zanzariere impregnate a lunga durata, che dobbiamo distribuire a fine novembre).
Per ora abbiamo fatto le prime sei formazioni: prima due in contemporanea per formare le nostre équipes, poi le altre quattro in contemporanea per iniziare a formare il personale terzo.
Fatture che non vanno bene o dimenticate, firme che mancano, conti che tornano solo dopo vari controlli, giri a vuoto in banca, piccole incomprensioni tra colleghi, sabati e qualche domenica in ufficio... ecco questo è stato un piccolo assaggio dei prossimi due mesi!
Anche da qui ho saputo di Daniele, il ragazzo in servizio civile a Goiania (Brasile) e mi sono rattristata per l'incidente. Io l'ho conosciuto solo attraverso le lettere di Paolo e don Corrado, ma so che tanti gli volevano bene. Ho pregato per lui, per la sua famiglia e per tutti quelli che gli volevano bene.
È anche venuta qui Anna per salutarci perché dopo un anno di servizio come fisioterapista al foyer dei malati di Ambositra torna a casa. È venuta durante la settimana e noi lavoravamo, quindi l'abbiamo trascurata un po' anche se abbiamo fatto del nostro meglio per accoglierla... Il primo giorno a cena ci ha persino detto che avevamo quasi superato lo standard delle suore ad Ampa (e dalle suore, si sa, si mangia sempre bene e abbondante!). Veloma, Anna!!! Buon rientro in Italia!
Veloma aby!
Un abbraccio,
Chiara
Manakara, Settembre 2012
Akory aby!
Inizio a scrivervi che è già sera e in sottofondo ci sono dei canti, c'è infatti un morto in una casa qui vicino e questa è la terza sera consecutiva che la gente canta tutta notte.
È il loro modo di vegliare il morto e accompagnarlo. Domani ci sarà il funerale.
Sulla via davanti a casa in questi giorni ci sono tante macchine e anche tanta gente arriva, magari anche da lontano, per porgere le condoglianze alla famiglia.
A inizio mese puntatina a Tanà per riaccompagnare mamma a prendere l'aereo... ultimi giri al punto panoramico e al parco zoologico e la nostra vacanza è finita...
Poi dopo due viaggi in taxi-brousse, di una decina di ore ciascuno, sono ritornata a Manakara:
per niente facile ritornare in ufficio dopo così tante settimane di assenza!
Il 10 settembre è crollato il ponte (l'unico) che collega alla parte di città sul mare, che se fosse solo per questo va beh, per un po' non si va al mare... ma il problema è che da quella parte ci sono le banche, alcuni palazzi amministrativi (regione e distretto, che sarebbe come la nostra provincia), quasi tutti gli hotel per i turisti e... il generatore (che va a gasolio) che dà luce e acqua alla città.
Quindi ora per andare di là o si va a piedi scalando il ponte crollato (con l'aiuto di una corda per il pezzo più ripido) o si prende la lakana, piccole barchette di legno. In poche ore il prezzo per attraversare è raddoppiato ed è sorto pure il parcheggio a pagamento per le bici-moto-motorini! Ingegnosi questi malgasci, non c'è che dire!
E i banchetti che vendono dolcetti, caffè e cocco? Sono raddoppiati pure quelli...
L'ultima notizia diceva che il nuovo ponte provvisorio probabilmente sarà pronto per il 3 ottobre.
La banconota più grande è quella da 10.000 ariary, che corrisponde a circa 3,50 euro.
Pensate a quando andiamo in banca per l'ufficio e che si ritirano un bel pò di soldi... si esce con lo zaino pieno!! L'ultima volta che ci sono andata mi hanno dato il malloppo in pezzi da 5.000: non ci stavano più nella borsetta!
In questi ultimi giorni di settembre sono stata in alcune scuole per pagare l'iscrizione di svariati bimbi che segue Enrica (che è in Italia ma tra poco ritorna). Ci credo proprio che la gente chiede prestiti per pagare la scuola dei figli! Il primo mese, tra iscrizione, un'altra tassa pro scuola, mese di ottobre, quaderni, materiali vari e divisa, si spende tantissimo... e in più di solito la gente ha almeno 2-3 bambini.
Certo queste sono le scuole private, ma le pubbliche non sono sufficienti per tutti e non garantiscono le lezioni per tutto l'anno. Da marzo a luglio c'è stato un grande sciopero degli insegnanti pubblici che ha rischiato di far saltare gli esami a tutti gli studenti, e ora non c'è ancora la data di ripresa delle lezioni.
Sabato pomeriggio, giro in bici al mare in un posto non ancora ben esplorato prima, fermarsi a chiacchierare seduti sulla spiaggia mentre guardi una ventina di persone che, due a due e immersi nell'acqua, pescano a riva con le reti... ma saranno reti o zanzariere??
Ok, il delirio da distribuzione zanzariere è già cominciato...
I prossimi tre mesi saranno molto intensi, abbiate pazienza se ritarderò le lettere.
Veloma,
Chiara
Manakara, Agosto 2012
Akory aby amici!
Scusatemi del ritardo di questa lettera ma anche io sono stata un po' in vacanza... e sono ritornata a casa solo da qualche giorno.
Dunque dunque... cosa è successo ad agosto??
È arrivata l'invasione dei campisti: un gruppo di 13 persone della diocesi di Reggio che hanno scelto di passare le loro vacanze alla scoperta della missione reggiana in Madagascar. Una tappa di alcuni giorni qui in casa con noi a Manakara poi si sono messi di nuovo in viaggio verso gli altri luoghi della missione reggiana.
Dopo tante esperienze da viaggiatrice, ora per la prima volta mi sono trovata dall'altra parte, cioè ad organizzare, accogliere e raccontare un po' di quello che facciamo qua... che strano!
Ad accompagnare il gruppo c'erano Giulia e Alice, due ex volontarie rientrate da alcuni mesi: è stato molto bello riaverle qui anche se per poco tempo.
Io a dir la verità i campisti li ho seguiti poco nelle visite in giro per la città, visto che proprio in quei giorni non stavo tanto bene (solo stanchezza accumulata dal tanto lavoro dei mesi prima) ma mi sono ripresa giusto in tempo per l'arrivo di mia mamma!
A metà agosto infatti sono arrivate la mia mamma e le sorelle di Anna, volontaria ad Ambositra, e insieme le abbiamo portate in giro per i nostri luoghi e gli abbiamo fatto conoscere le persone con cui lavoriamo e gli altri italiani vicini a noi.
Ma ci siamo concesse anche una breve tappa turistica al parco dell'Isalo, dove ci ha raggiunto anche Filippo, volontario in servizio civile che abita e lavora con me.
Il parco dell'Isalo è famoso per le forme delle rocce che compongono il massiccio: la finestra, la regina, un muso di coccodrillo, un leggio, ... ma ci sono anche canyon e piscine naturali dove si può fare il bagno. Per arrivare a questo parco si fanno km e km di strada circondati da campi e colline tutte marroni (al sud ovest c'è carenza di acqua)... la steppa! E ogni tanto c'erano dei villaggi di poche case, così in mezzo al nulla, chissà di cosa vivono.
Per arrivare a Manakara abbiamo preso il treno, l'unica linea passeggeri del Madagascar, che dall'altopiano scende fino alla costa est. Già dal nome si possono capire tante cose, è infatti chiamato Jungle Express.. che di express ha poco (fa al max i 30 km/h), ma in compenso è molto jungle! La partenza è stata 2h dopo quella prevista ma siamo arrivati a destinazione a un orario accessibile, poco prima delle 21 (ultimamente arrivava anche verso mezzanotte o più tardi).
Nelle 11 ore di viaggio abbiamo visto miriadi di persone che all'arrivo del treno arrivano per venderti cose da mangiare (praticamente tutte cose fritte!) ma anche persone che sospendono il lavoro o sono lì solo per guardare passare il treno.
A Manakara ci siamo concesse due giorni di mare e nonostante qui siamo in quello che potrebbe corrispondere alla primavera abbiamo trovato un bel sole caldo... mi sono pure scottata!
Anche se avevo la mamma qui ho dovuto lavorare qualche giorno quindi ho messo al lavoro anche lei... qua ce n'è per tutti.
Poi lentamente (due giorni di viaggio) abbiamo cominciato a risalire verso la capitale dove dopo qualche giorno c'era l'aereo del ritorno.
E la vostra estate com'è passata?
En abbraccio, veloma,
Chiara
Manakara, 30 Luglio 2012
Profumo di vaniglia nell'aria... Nel cortile della scuola qui vicino, lungo la strada o nei cortili delle case, è stesa ad essiccare al sole su stuoie o lamba (teli).
Profumo di chiodi di garofano, sono quelli della scorsa stagione (ottobre-dicembre) stesi al sole per un secondo giro di essiccazione.
Luna piena che illumina la notte a giorno, e il suo riflesso chiaro sugli alberi ci ricorda l'effetto della neve di notte, solo che qui gli alberi sono palme e banani.
Davanti alle case o lungo i lati della strada (ma proprio sulla carreggiata!) si vedono chicchi di riso e chicchi di caffè a seccare al sole.
Notte buia senza luna, ma il cielo nero è cosparso di tante stelle luminose con la via lattea che si vede benissimo; e nel silenzio, in sottofondo, si sente il rumore dell'oceano indiano agitato.
Giro al mare in un posto che sembra veramente fuori dal mondo, mare blu che più blu non si può, sabbia chiara, baietta con capanne sulla spiaggia. E coi bimbi che ti osservano a 10 cm di distanza!
A fine della messa processione di donne che portano in testa o in mano borse con l'offerta per la chiesa e poi... il primo pezzo è stata una croce di plastica trasparente su un piedistallo e con delle lucine, una cosa molto kitch, ma che ha riscosso un gran successo arrivando a un prezzo altissimo! Subito non avevamo capito cosa dicesse poi, allibiti, abbiamo capito... comincia l'asta! In chiesa, prima della benedizione finale!!!
Anche se è per raccogliere soldi per la parrocchia, io e Filippo siamo rimasti un po' sconcertati e divertiti da questa cosa.
Poi è stata la volta di qualche giacca e brioches (a gruppi di 3-4).
Dopo esserci formati noi lo scorso mese, ora abbiamo cominciato a fare le formazioni nei vari centri che lavorano con noi per spiegare e iniziare a mettere in pratica le nuove regole del PAM (Programma Alimentare Mondiale) per i malati di tubercolosi. Tanti cambiamenti, e non sempre facili da far capire ai malati e a chi li deve seguire.
Cucinare e cenare a lume di candela in certi periodi diventa un'abitudine. Infatti ultimamente, circa una sera sì e una sera no, ci tolgono la luce proprio tra le 17.30-18 e fin verso le 21 non la riattaccano, e ormai per quell'ora ci son giusto i piatti da lavare :-(
Siamo stati invitati alla festa per la circoncisione del primogenito del nostro vicino! (nonché persona con cui spesso abbiamo a che fare per lavoro). Qui è una delle feste più importanti (anche se non sono musulmani): 3 giorni di festa ininterrotta con inizio il giovedì pomeriggio e fine il sabato sera. Da giovedì musica altissima ininterrottamente fino alle 8 di mattina... secondo voi abbiamo dormito???
Siamo andati sia un po' il giovedì sera che il sabato pomeriggio.
Domenica pomeriggio, per rilassarci, giro in bici verso il mare dove si può fare il bagno: circa 8 km di pista sabbiosa in 1 ora e arriviamo... non male per una che non è allenata! Poi un meritato bagno e spuntino.
Ci stiamo preparando all'arrivo (invasione??) di 13 campisti, resteranno in casa con noi per 5 giorni... preparazione delle stanze e spese giganti da fare al mercato: ma quanto mangiano tutte queste persone??
Veloma,
Chiara
Tanà, 29 Giugno 2012
Manahona!
Saluto diverso, ma con lo stesso significato, perché questa volta vi scrivo da Tanà. Sono in trasferta per lavoro per alcuni giorni.
Giugno è stato un tour de force di riunioni e formazioni consecutive: prima settimana supervisione da parte dell'équipe di Tanà ai nostri progetti, seconda settimana formazione del PAM a Manakara, terza settimana formazione del PAM a Farafangana (la stessa della settimana prima), e 28-29 Giugno altra formazione PAM a Tanà. Sono veramente sfinita!
Abbiamo salutato Chiara e Samanta che dopo due anni di lavoro ad Ampa e Manakara sono rientrate in italia. È stato il primo veloma importante, ci si conosceva dal mio arrivo... sarà strano andare ad ampa e non trovarle lì...
poi ho finalmente conosciuto valentina, la volontaria che da qualche mese è arrivata a Tanà e lavora in parte sul mio stesso progetto. Ci siamo conosciute a Manakara dove è venuta per partecipare anche lei a una formazione organizzata dal PAM sul nuovo metodo con cui si devono identificare i malati di tubercolosi che hanno diritto a ricevere i viveri.
Questa nuova strategia è completamente diversa da quella attuale e richiede molto più lavoro, soprattutto all'iniziao: sarà una bella sfida aiutare i centri nell'applicarla.
Mi avevano detto che qui a Tanà fa freddo ora... È vero!!! Però in questa settimana ho trovato anche giornate con un sole stupendo e caldo... come a primavera. La sera invece sì che fa freddo, sempre! Lunedì sera, il 25, siamo andati a guardare i fuochi d'artificio e avevo la giacca a vento imbottita.
Il 26 Giugno qui è la festa dell'indipendenza ma i festeggiamenti sono cominciati vari giorni prima e un po' in tutti i paesi ci son stati concerti e/o feste. Non son riuscita ad andare... mi rifarò alla prossima occasione!
Che questa è una festa grande lo si vede da tante cose: su tutte le case (anche la nostra, merito del guardiano) sono comparse le bandiere del Madagascar, la luce lungo le strade a Manakara (mai accese prima!) o nei negozietti lungo la strada (che di solito hanno una lampada ad olio), la vendita nei mercati dei palloncini e delle lanterne, ma anche dai tanti camion di birra incontrati lungo la strada...
Il 25 sera quando alle 18.30 siamo usciti per vedere i fuochi (che sono durati 1 ora!!) c'era tantissima gente per strada: famiglie con bimbi di tutte le età, giovani e meno giovani. Bimbi e ragazzi avevano tutti la lanterna di carta, tipica della festa, con dentro la candela. Nel buio si vedeva un serpentone luminoso in movimento... uno spettacolo magico che non si riusciva a fotografare ma che ci siamo gustati con gli occhi.
Il 26 pomeriggio davanti a casa abbiamo avuto una banda che ha suonato ininterrottamente dalle 3 del pomeriggio fin verso le 9-10 di sera.
Non ci crederete ma ho guardato buona parte delle partite di calcio degli Europei!
Beh, è un modo per stare in compagnia e conoscere un po' le persone che si incontrano per lavoro (malgasci e non).
Quella di ieri sera l'abbiamo un po' sentita per radio e un po' guardata in aeroporto perché abbiamo accompagnato Enrica che rientra in Italia per alcuni mesi. Ma a circa l'ottantasettesimo minuto in tutto il Madagascar è saltata la diretta... noooo!
Per guardare la finale sarò ad Ampa.
Era da fine Gennaio che non mi spostavo dal sud e quindi che non vedevo gli altri volntari e domani nel tornare a casa mi fermerò anche a Ambositra, anche se solo per una notte, così posso salutare anche i ragazzi che son là.
Mi aspetta un altro week end in viaggio... poi dopo due settimane sarò finalmente di nuovo a casa, non vedo l'ora!
Veloma,
Chiara
Manakara, 31 Maggio 2012
Akory aby!
Hanno spostato il carcere di Manakara... la notizia mi fa un po' ridere ma è vero: momentaneamente i carcerati sono stati trasferiti in una ex fabbrica in disuso per poter fare alcuni di lavori di ristrutturazione nell'altro edificio. Una domenica siamo andati a Messa in carcere in questo nuovo posto...
Dal di fuori si vede questo edificio abbastanza grande con le pareti di lamiera e davanti un grosso albero appena potato con ancora i resti di tronchi e foglie un po' a terra e un po' in bilico sul tetto.
Entriamo passando per due porte e l'ufficio delle guardie (nessuno ci chiede i documenti perché siamo con Enrica che lavora anche in carcere) ed entriamo in questo capannone: uno spazio abbastanza grande dove oltre alle persone ci sono ancora alcuni macchinari in disuso e mezzi rotti, ma soprattutto alcuni pezzi di soffitto mancano completamente! E ci penzolano (e cadono) dentro le foglie e i tronchi dell'albero che c'è all'esterno. Insomma più che un carcere sembra un posto da rave party...
Penso subito che quello sia il loro unico spazio visto che in molti sono intenti a prepararsi il pranzo su dei piccoli braceri ma invece Enrica ci dice che quello è il cortile, le camere sono da un'altra parte che non si vede. Da una parte meglio così perché qui, quando piove, l'acqua cade dentro, visti i buchi nel soffitto.
In attesa del prete, una suora dirige le prove dei canti e noi ci soffermiamo a guardare le pareti e a pensare a come sarebbe facile per qualche detenuto scappare... ma qui non lo fanno perché tanto sanno che verranno presi e probabilmente anche picchiati e/o puniti.
C'erano anche alcuni ragazzini giovanissimi... qui il riformatorio non esiste...
C'è anche un detenuto che vende alcune cose! È proprio vicino alla porta delle guardie, ha pochissime cose, ma visto che ai detenuti è fornita solo una parte del pasto e per l'altra si devono arrangiare per conto proprio, qualche soldo lo fa sicuramente.
Appena arriviamo ci offrono subito una stuoia su cui sederci, e si resta seduti lì per tutta la Messa, solo alla comunione ci si alza.
Non sono molti i detenuti che partecipano alla Messa, ma alla fine in molti ci chiedono delle biro... Enrica promette che le porterà la prossima volta.
Dopo la Messa di Natale questa è la seconda volta che vado a Messa in carcere a Manakara e qui anche i detenuti non hanno avuto molte altre Messe da allora visto che quella di Pasqua è saltata. Qui non è come ad Ambositra dove don Giovanni fa la Messa ogni domenica...
Dal punto di vista lavorativo è stato un mese molto interessante: finalmente ho potuto conoscere vari centri dei dintorni a cui mandiamo i viveri... ma ne mancano ancora molti altri da conoscere!
Principalmente scuole, alcune grandi ma la maggior parte piccole e che si trovano in brousse, cioè in posti non ben raggiungibili.
A parte la strada nazionale, tutte le altre strade sono in terra battuta e con la moto (no, non ho ancora imparato a guidarla, mi limito a fare la passeggera) si va abbastanza bene salvo quando è piovuto; e qui quando piove piove per bene!
In alcuni casi abbiamo dovuto lasciare la moto e prendere la lakana, una piccola piroga, per attraversare il fiume e poter così raggiungere i centri.
I suivi, le visite per controllare i centri, a volte si sono svolte in una classe, o in casa del responsabile o in una chiesetta che all'occorrenza viene usata anche come aula... qualche volta ti offrono qualcosa da mangiare, principalmente arance perché siamo durante la stagione di raccolta (lungo la strada per Ampa l'odore acre delle arance schiacciate che restano lì al caldo mi ha risvegliato il ricordo del carnevale d'Ivrea con la sua battaglia delle arance!).
Purtroppo spesso abbiamo trovato problemi con la gestione dei viveri e si è dovuto sanzionare i centri, dispiace sempre perché a rimetterci sono i bambini/ragazzi e non chi gestisce la cucina...
Dopo un mese di partite ogni sabato e domenica, a fine mese è anche finito il torneo di basket organizzato da RTM per sensibilizzare sulla tubercolosi i cittadini di Manakara: poteva partecipare una squadra per quartiere, e in finale sono arrivate una squadra di uno dei quartieri più ricchi, la squadra che tutti credevano la favorita, e una di un quartiere povero che invece ha vinto con un bello scarto!
Pentecoste qui è festa grande, quasi al pari di pasqua, e pure il lunedì è festa e c'è la tradizione del pic nic... che però per paura della pioggia dei giorni prima abbiamo rinviato, e poi logicamente c'era un sole caldissimo quel giorno! Quindi ci siamo consolati con una bella grigliata di carne e gelato fatto in casa.
Se la prossima volta ci organizziamo meglio, la grigliata magari si può fare sulla spiaggia...
Veloma,
Chiara
Manakara, 30 Aprile 2012
Akoy aby!
Eccoci alla fine di un altro mese bello intenso..
Aprile è cominciato con la settimana santa, che qui è molto sentita tant'è che in ufficio è consuetudine per il giovedì e il venerdì santo uscire alle 16 (normalmente sono le 17.30) per poter partecipare alle celebrazioni.
Le Messe, compresa la veglia del sabato, sono prima di cena verso le 17.30-18.
Giovedì Santo Messa in parrocchia con il Mompera Tiziano (il prete, che è un carmelitano italiano) che ha fatto la lavanda dei piedi ad alcuni parrocchiani.
Venerdì santo via crucis ad Ambokala con alcuni malati (quelli un po' più in forma) poi io e Silvia andiamo a vedere la recita della via crucis della parrocchia del centro città per vedere i costumi dei personaggi che sono fatti da Angela (Angela è una laica consacrata italiana che abita qui da tanti anni e che, con padre Tiziano, ogni tanto invitiamo a cena da noi per una serata tra italiani).
Sabato giusto alle 17.50, quando stavamo per uscire per andare alla veglia di pasqua, e mentre tante gente era per strada per andare in chiesa, è venuto un forte acquazzone... noi siamo arrivate tardi a messa e così erano rimasti i posti fuori sotto la tettoia in frasche da poco terminata.
La domenica di Pasqua Messa ad Ambokala, che fa sempre parte della nostra parrocchia, poi ci siamo fermati lì per il pranzo e noi abbiamo aiutato a servire. Era una giornata caldissima e io ero dentro la cucina a impiattare le verdure lesse, con dietro i fuochi ancora mezzi accesi... ho fatto una bella sudata!
Dopo il pranzo alla malgascia con riso e laoka (il companatico: carne e verdure lesse), la sera ci aspettava una mega cena all'italiana tutta cucinata da noi sabato: lasagne e tacchina al forno. Più torta cioccolatina per sostituire l'uovo di pasqua.
Al lavoro è stato relativamente un po' più tranquillo del mese scorso ma abbiamo sempre avuto tanto da fare: tra camion con una quarantina di tonnellate di viveri che arrivano senza preavviso (che invece devono dare), i problemi con svariati sacchi che si sono bagnanti durante il viaggio a causa delle tante piogge del periodo e l'organizzare la distribuzione dei viveri ai centri, abbiamo fatto anche due formazioni di una giornata per i responsabili delle scuole che ricevono i viveri (riso, fagioli, olio e farina) per fargli un po' un ripasso di come si devono compilare le varie fiches che utilizzano.
Son contenta che in tutto questo trambusto almeno siamo riusciti a far partire l'invio dei viveri anche a tre nuovi centri, uno già in lista da vari mesi e gli altri solo da due mesetti.
Finalmente Annarita è passata fin qui giù al sud!
Con lei e Anna ho fatto il corso prima di partire, e mi hanno raggiunto poco dopo ad Ambositra.
Annarita si è fermata solo 6 mesi quindi prima del rientro in Italia è venuta a salutarci.
È arrivato l'inverno: inizia a fare buio alle 17.30-18 e la sera si rinfresca bene, spesso la notte piove anche se ormai non è più stagione.
Ma di giorno se c'è il sole fa ancora un gran caldo! (solo un giorno ho tenuto la felpa tutto il giorno, per il resto sempre mezze maniche e pantaloncini)
La sera del 24 aprile abbiamo accolto Filippo, il nuovo volontario in servizio civile che resterà qui a Manakara, e subito si è beccato una di quelle sere in cui siamo senza luce... (ultimamente poche, ma ogni tanto capita e infatti abbiamo sempre a portata di mano varie candele in giro per casa).
Veloma,
Chiara
Manakara, 30 Marzo 2012
Che mese impegnativo Marzo!
Ebbene si, subito dopo avervi mandato l'ultima mail il ciclone è arrivato! Effettivamente era nell'aria ma io ho sperato fino all'ultimo che non arrivasse...
Qui nella nostra zona ci sono state più che altro inondazioni dovute alle abbondanti piogge causate dal passaggio del ciclone e, subito dopo, di una tempesta tropicale. E questo per me e la mia équipe di lavoro vuol dire.. moltissimo lavoro! Infatti uno dei progetti che abbiamo con il PAM prevede di fare delle distribuzioni di viveri durante le urgenze.All'inizio avevo un po' di panico visto che in questi casi si ha poco tempo per muoversi e io... non sapevo da che parte cominciare siccome per me era la prima volta che mi trovavo a gestire una cosa del genere! Ma un po' alla volta ho imparato le cose da fare e già dalla seconda distribuzione abbiamo messo in pratica dei miglioramenti rispetto ai punti critici della prima. Quindi grazie a questa urgenza ho potuto trascorrere le mie prime giornate tra la gente per l'ultima parte di selezione dei beneficiari e poi durante le distribuzioni di viveri.
Come destinatarie abbiamo scelto le donne capofamiglia le cui case erano state danneggiate o distrutte dalle inondazioni. Quasi tutte erano super emozionate... a molte tremavano le mani quando dovevano firmare o, per chi non sa scrivere, mettere l'impronta. Ogni tanto arrivavano delle vecchiette super arzille nonostante l'età, erano fantastiche! Tante purtroppo sono state le persone che non hanno ricevuto gli aiuti, ma noi dobbiamo seguire dei criteri precisi e non possiamo dare a tutti...
In uno dei posti dove siamo stati si vedeva ancora sugli alberi il segno di dove l'acqua fangosa era arrivata... a circa due metri da terra!In due posti per arrivarci c'è da fare un bel pezzo di strada sterrata e coi camion è stata una bella avventura visto che aveva ripreso a piovere nei giorni precedenti. Ci son volute 4 ore solo per l'andata mentre normalmente due orette bastano.
E per finire in bellezza il mese abbiamo avuto anche la visita del nuovo rappresentante del PAM Madagascar: tanta agitazione per preparare bene la visita a due scuole qui in città che ricevono i viveri e poi all'ultimo è arrivato in ritardo e abbiamo dovuto annullare tutto...
Nel bel mezzo delle distribuzioni c'è stato anche il mio compleanno. Non ci crederete, ma abbiamo trovato una pizzeria molto buona qui a Manakara!! (ce ne sono anche altre due, ma le devo ancora provare). Peccato che qui, per il tenore di vita della gente, la pizza sia molto cara (ma se fai la conversione in euro costa niente). Pensate, una pizza costa come un pranzo di 4 persone in un hotely gasy (ristorantino malgascio)... Mi è venuto un nodo allo stomaco quando ho chiesto il conto all'hotely e mi sono accorta di questa (spro)proporzione!
Con questa piccola riflessione vi auguro buona settimana santa e una buona pasqua!
"PASQUA RITORNA OGNI ANNO PER RICORDARCI CHE CRISTO E' STATO UCCISO, MA NON SCONFITTO.
E' RISORTO, HA VINTO E VIVE PER AIUTARCI AD AVERE SPERANZA, NONOSTANTE TUTTO.
LUI VIVE PER AIUTARCI A RISORGERE."
Veloma
Manakara, 28 Febbraio 2012
Fine mese, tempo di darvi quanche notizia da quaggiù...
Il mese di Febbraio è iniziato bene..
Dopo vari mesi Enrica è riuscita a trovare un passaggio fino a Tanà per il Suzuky che da qualche mese era parcheggiato in garage senza motore... Abbiamo festeggiato l'evento andando a cena in un hotely gasy (i ristorantini con cibo malgascio) e facendoci poi un giro al mare in compagnia della luna e delle stelle.
L'altra bella notizia riguarda l'altra Chiara, che finalmente dopo tanto ha avuto l'ok dall'Italia per trasferirsi ad Ampa, dove le auguro possa ritrovare un po' della gioia/entusiasmo che l'aveva fatta decidere di venire in Madagascar.
Dopo una serata tranquilla in cui per salutarla siamo andate in piscina per un bagno post lavoro, il fine settimana l'abbiamo portata ad Ampa. Lì in visita c'erano anche don Giovanni con Anna e Annarita...
Tutti insieme il sabato pomeriggio abbiamo partecipato alla messa per i malati che si è svolta all'aperto tra i reparti dell'ospedale... Era infatti il week end dell'11 febbraio, festa della madonna di Lourdes (vi allego una foto).
Anche sul lavoro in questo mese di febbraio ci sono state novità: ho fatto le prime uscite sul campo!
Una prima giornata dedicata alla visita di due centri qui in città che hanno chiesto di essere inseriti tra i centri a cui vengono distribuiti gli aiuti alimentari.
Per raggiungere il primo, appena fuori dal centro città, ci siamo un po' persi ma poi lo abbiamo trovato facilmente: è una piccola scuola privata con quattro classi costruite con il materiale tipico di questa zona: legno e foglie di ravinala. Alla mensa vanno un centinaio di bambini, alcuni vengono anche dalla vicina scuola pubblica.
L'altro centro è proprio in pieno centro città, dietro alla parrocchia e a lato del mercato. Questo è un centro di recupero nutrizionale, dove seguono cioè in modo particolare bambini denutriti, ma c'è anche la mensa per altri ragazzi che vengono dalle scuole lì a fianco.
Un altro giorno invece siamo andati in un paese a una mezz'oretta di strada dove ci sono due nuovi centri che inizieranno il prossimo mese e a cui abbiamo portato e spiegato come utilizzare tutti i documenti e le tabelle che servono. Purtroppo la responsabile del secondo centro non si è presentata all'appuntamento... cominciamo bene eh?
Il 14 febbraio siamo stati a casa da lavoro... Infatti la mattina un collega ci avvisa che la sera prima alla radio e alla tv il primo ministro ha detto che quel giorno non si lavorava a causa dell'arrivo del ciclone... il ciclone era atteso anche qui da noi, ma alla fine ha cambiato rotta e così a sud non è arrivato, in compenso abbiamo avuto un vento fortissimo per tutto il giorno e la notte, ma poca pioggia.
Questo ciclone, Giovanna, ha fatto abbastanza danni vicino a Tamatave (costa nord-est) ed è arrivato anche in capitale.
I danni per noi sono stati minimi: solo 2 giorni senza internet per problemi di linea, e qualche piccolo allagamento nei dintorni.
Ormai la stagione dei cicloni è alla fine (inizia a novembre e finisce a marzo).
Una decina di giorni fa ho fatto alcuni giorni in cui ero veramente stanca, senza forze, e ho dato la colpa al caldo umido che c'è, invece dopo qualche giorno abbiamo scoperto cos'era: malaria!
Ebbene si, l'ho presa... La settimana prima era stata male Silvia, una delle due ragazze che abitano con me, e ora è toccato a me. Subito non avevo capito perché ho avuto la febbre un pomeriggio ma la mattina dopo più nulla fino al pomeriggio successivo... dopo la visita dal dottore e iniziati a prendere le medicine la febbre non mi è più tornata, ma è rimasta la stanchezza ancora per qualche giorno.
Domani spero di tornare in ufficio visto che ormai sto bene, ma devo aspettare l'ok del medico.
Vi lascio, vado a fare il gelato prima di riconsegnare la macchina alla proprietaria.. :-)
Veloma
Manakara, 31 gennaio 2012
Prima lettera del 2012! Qui si dice buon anno in qualsiasi momento se da quando è iniziato l'anno nuovo non ti sei ancora visto con la persona che hai davanti... allora... tratry ny taona!
Questo mese non è per niente facile scrivervi... volevo raccontarvi un po' di quello che si vede lungo le strade ma è già la terza volta che mi ci metto e non ci salto fuori: troppe cose! dai, ci riprovo... Anche se è poco più di tre mesi che mi torvo sull'isola rossa ho avuto l'occasione di fare vari spostamenti e di poter così osservare un po' questo grande paese. Anche se spesso ho fatto lo stesso tratto di strada (Tanà-Manakara, circa 600 km), ad ogni paesaggio ho notato qualcosa di nuovo che prima mi era sfuggito. In auto sono 12 ore di viaggio continuo, ma se si usa il taxi-brousse ci vogliono due giorni di viaggio da 7 + 10 ore, senza intoppi quali ad esempio taxi-brosse in panne (cosa per altro facile visto lo stato di vari pulmini). Come un po’ ovunque le strade di città sono ben diverse da quelle fuori: piene di gente e mezzi di ogni tipo quelle in città, semi deserte quelle fuori... e non che di strade in Madagascar ce ne siano poi tante!
Nelle strade di città/paese trovi veramente di ogni: adulti, ragazzi e bambini a piedi (che a seconda degli orari sono veramente tantissimi), bici, pous-pous (i risciò tirati a piedi), moto, motorini, auto, pulmini, buche da schivare, animali vari, anche loro da schivare (i polli soprattutto hanno spesso istinti suicidi: infatti si buttano sotto le macchine) e tu che si in auto devi fare lo slalom tra tutte queste cose che invadono le corsie... per niente facile!
Nelle strade fuori città non c’è un gran passaggio di auto, si incontrano però taxi-brousse caricati all’inverosimile (sia di persone dentro che di bagagli sul tetto); camion più o meno lunghi e che ogni tre-per-due trovi in panne a lato della strada, però devo dire che hanno sempre il triangolo di segnalazione! E a volte mettono anche dei rami sulla strada se c’è poca visibilità; lavori in corso con un numero infinito di operai tutti con il giubbetto catarifrangente (non scherzo); spazzini solitari che in mezzo al nulla armati di sola falcetta a mano tagliano l'erba ai bordi della strada; mandrie di zebù e mucche che vengono portate (a piedi) dalle zone di pascolo ai mercati; polli che tentano il suicidio, gente in bici, gente a piedi con nulla in mano che trasportano quantità di cose enormi sulla testa, gruppetti di bimbi con il grembiule (ogni scuola ha il suo) che vanno o tornano da scuola; gente con gli attrezzi per lavorare nei campi; posti di controllo della polizia (dove fermano i taxi-brousse o i camion, quasi mai le auto private).
Poi tra l'altopiano, e la costa cambia molto anche il paesaggio e il tipo di casa.
Qui al sud c'è un'infinità di palme, banani e litchi, andando verso nord troviamo colline verdi ma senza un albero o piene zeppe di ravinala (la pianta simbolo del Madagascar), ma ci sono anche dei pini o piante simili.
In alcuni punti la strada è proprio sopra le colline e le vedi quasi tutte dall'alto. C'è anche la Vatovavy, masso a forma di donna coricata, che costituisce una parte del nome della mia regione; in alcune zone trovi ancora un po' di foresta originale. La casa tipica di qui è quella in legno di ravinala, con il tetto di foglie. Ci sono quelle tenute bene e quelle meno curate...
Arrivati sull'altopiano è tutto un terrazzamento e coltivato, anche in quello che potrebbe essere il letto di un fiume o le colline intorno: principalmente sono risaie (i malgasci mangiano riso a colazione, pranzo e cena), questi paesaggi regalano colori stupendi: il verde intenso del riso e la terra rossa, a volte un fiume che scorre e il sole che illumina tutto... fantastico!
Le case tipiche dell'altopiano sono in mattoni di terracotta, su due piani e con i balconi.
Nello spostarsi non cambiano solo il paesaggio e i lineamenti delle persone, ma anche la frase di saluto! Quindi ogni volta che ci si ferma per i primi minuti devo far mente locale per azzeccare quello giusto... Per ora sono tre: a Tanà "manaona", ad Ambositra "salama" e a Manakara "acuri abi" (ve li ho scritti come si pronunciano così sono più semplici)
Veloma (questo invece resta sempre uguale per fortuna)
Manakara, 24 dicembre 2011
Mi sono ridotta all'ultimo per scrivervi gli auguri ma in queste ultime due settimane tra i ritmi impegnativi dell'ufficio e i tanti ospiti di passaggio qui in casa con cui scambiare due chiacchiere dopo cena, ho avuto poco tempo per fermarmi e scrivervi.
Sì, è Natale anche qui... ma è difficile da cogliere a volte, forse un po' per il clima e il paesaggio così diversi da quelli a cui di solito sono abituata, forse perché ancora non capisco la lingua e anche a messa seguo con fatica e non riesco a calarmi nel "clima", forse per la quasi totale assenza di addobbi natalizi per le strade (infatti solo ogni tanto su qualche banco del mercato o lungo la strada si vedono in vendita alcuni addobbi natalizi, i fili colorati per capirci, e in capitale avevo visto anche qualche alberello),quindi quando vedo case che dentro sono tutte una lucina colorata (come quella del nostro guardiano) o sento in sottofondo canzoni natalizie fa un po' strano ma mi ricorda che sta per succedere qualcosa...
Ieri abbiamo partecipato alla Messa di Natale nel carcere qui di Manakara e prima c'è stata la distribuzione dei vestiti: una maglietta o camicia e un pantalone a ciascuno, poca cosa ma quasi tutti erano contenti di avere qualcosa di nuovo e pulito.
È bello non vivere la parte frenetica e commerciale del natale, qui puoi respirare e riscoprire l'essenzialità e come anche una richiesta per noi super banale possa far felice qualcuno.
... Ecco una grande gioia ci è data: Gesù anche oggi nasce per noi! Ritornando bambini e all'essenziale potremo incontrarlo e accoglierlo nella nostra vita.
BUON NATALE!! ... e buon anno!
Manakara, 28 novembre 2011
È passato quasi un mese dalle notizie che ho mandato sui primi giorni qui in Madagascar.. so che a molti non è arrivata la lettera, scusatemi ma con il cambio di indirizzo mail ci ho messo un po' per recuperare tutti i vostri contatti!
Ma veniamo a questo mese di novembre che si sta concludendo..
È stato un mese ricco di incontri e cambiamenti: è ripartito il gruppo di genitori con cui ero scesa, poi sono arrivate in casa ad Ambositra Annarita e Anna, che, diciamolo, hanno portato un po' di scompiglio e confusione a giornate prima molto tranquille, ma io le stavo aspettando e confesso mi hanno fatto sentire un po' più a casa anche se ci conosciamo poco e solo da qualche mese.
Anna è neolaureata in fisioterapia e dovrebbe fermarsi per un anno, Annarita invece si è presa l'aspettativa dal suo lavoro all'ospedale di Reggio per fare qui in Madagascar un'esperienza di 6 mesi. entrambe fanno servizio al foyer del malato, una struttura a due passi dalla casa dei volontari e con cui RTM collabora per un progetto sui malati mentali.
Il foyer di Ambositra è un centro conosciuto in tutto il Madagascar per la costruzione di protesi, in più si fanno cure riabilitative, insegnano a usare le protesi e fanno la fisioterapia.
Poi a metà novembre, dopo un mese dal mio arrivo, è venuto il tanto atteso momento della partenza per Manakara!
... E con esso anche il mio primo veloma (a sorpresa).
Quello del veloma è una tradizione malgascia: chiunque lascia un posto deve salutare le persone che ha conosciuto, altrimenti vuol dire che non ci si è trovati bene. Per stavolta però me la sono cavata senza discorsi.. anche perché è stato talmente inaspettato che mi ha lasciato senza parole! Di nuovo misaotra (grazie) alla "famiglia" di Ambositra!!
Quindi con tanto entusiasmo, ma anche un po' di paura per dover ricominciare tutto da zero (casa nuova, città nuova e soprattutto nuove persone con cui con-dividere le giornate) e dopo un lungo viaggio in macchina (8 ore, con buona parte di tornati, per mia immensa gioia!), arrivo in quella che sarà la mia nuova casa.
Qui mi hanno accolto Giulia, che vengo a sostituire nel lavoro di RTM; chiara, perché pure qui è impossibile essere l'unica con quel nome; e Enrica che dopo 2 anni con RTM ora è tornata qui con il centro missionario di Reggio.
La settimana scorsa ho fatto il passaggio di consegne con Giulia sul progetto, ci sono tantissime cose da ricordare, mi ci vorrà un po' di tempo! e domani già parte e me la dovrò cavare da sola.
Il primo impatto con l'ufficio è stato un po' spiazzante: infatti non è assolutamente vero che si parla il francese.. qui usano quasi esclusivamente il malgascio!!!
Giulia oltre al lavoro faceva mille altre cose, tra cui la capa scout, quindi in questi suoi ultimi giorni a Manakara c'era sempre un veloma organizzato per lei.. è bello vedere i legami che nascono tra le persone e come questo popolo che sembra così riservato è in realtà molto accogliente.
Uno dei primi posti che ho visto a Manakara, dopo l'ufficio e l'oceano, è stato tsararano (letteralmente acqua bella, pulita) un centro dove blandine, una serva della chiesa, accoglie ragazzini con ritardi mentali, li fa andare a scuola e cercano di fare percorsi per renderli autonomi. sono rimasta stregata dagli occhi di un bimbo che non parla... spero di tornarci presto a trovarli!
Poi c'è l'ospedale di Ambokala dove lavora Enrica, ma ve ne parlo un'altra volta!!
Anche il paesaggio è cambiato molto!
Ambositra è sparsa su più collinette sull'altopiano centrale, e tutto intorno quando c'è la possibilità di coltivare ci sono piccoli campi a terrazza adibiti per la maggior parte a risaia, così come nelle piccole valli tra una collina e l'altra, tutti campi coltivati! E la gente ci lavora ancora esclusivamente a mano con l'angady (una specie di vanga, ma che si usa con la sola forza delle braccia), i più fortunati sono aiutati nel lavoro da qualche zebù (che qui è chiamato omby). Le strade centrali sono per la maggior parte asfaltate anche se con molte buche..
Le case sono grandi, spesso su due piani e con tetti spioventi (che mi fanno troppo strano!)
Manakara invece è proprio più una città di mare! c'è molto verde anche qui intorno ma ora ci sono palme, ravinala e piante di litchi (frutto che come gusto ricorda l'uva e che ora sono maturi, quindi bei rossi) dappertutto. Lungo le strada si vedono anche molte piante di ananas, che sono buonissime..
Questa è una città più grande, le vie principali sono asfaltate ma per il resto la strada è in terra battuta come nel quartiere dove abitiamo, o addirittura la strada è ricoperta da uno strato di sabbia!
Le case qui sono in legno e foglie di ravinala, soprattutto fuori dalla città, ma non mancano grandi case in muratura su due piani.
Alcune cose in comune sono le presenza di numerosissimi pus-pus (i risciò, trainati a piedi), le persone spesso a piedi scalzi e le maree di ragazzi coi grembiuli colorati che a qualsiasi ora entrano ed escono da scuola.
A presto,
Veloma!