Pellegrinaggio sulle orme degli "amici di Gesù" in Provenza e Camargue, 2-3-4 giugno 2017
I giorni 2-3-4 giugno, un gruppo di circa 40 pellegrini è partito alla volta del sud della Francia, luogo in cui verosimilmente approdarono i cosiddetti “amici di Gesù”, ovvero la famiglia di Betania (Lazzaro, Maria e Marta) insieme (forse) a Maria Maddalena e altri discepoli, che sarebbero responsabili della cristianizzazione della Francia nei primissimi decenni del cristianesimo.
La venerazione di Maria Maddalena in Provenza è un dato di fatto, anche se non è certo che si tratti della Maddalena del Vangelo oppure di Maria sorella di Lazzaro (nella tradizione provenzale vengono fatte coincidere). Il sarcofago di Maria Maddalena, insieme a quelli di San Massimino, San Sidonio, e delle Sante Marcella e Susanna, è conservato nella stupenda cattedrale gotica di Saint Maximin, prima meta del nostro pellegrinaggio. La cattedrale in sé colpisce per la maestosità e per lo stile non comune nel sud della Francia. Oltre al sarcofago, vi si conservano alcune reliquie attribuite a Maria Maddalena.
Non lontano da lì, sull’altipiano d’Aups, in uno scenario stupendo, si può accedere, attraverso un sentiero che porta da 700 a 950 metri slm, alla grotta di Sainte Baume, in cui, secondo la tradizione, visse Santa Maria Maddalena. I pellegrini più coraggiosi e in forma hanno percorso il sentiero e raggiunto la grotta: la fatica è stata ricompensata dallo scenario magnifico e dalla imponenza della grotta, abbarbicata ad una parete verticale. Nella grotta, molto ampia e su due livelli, sono posti un altare e una statua dedicati a Maria Maddalena e tanti pellegrini vi si recano per pregare e in segno di devozione.
La serata è stata passata in compagnia (anche cantando a squarciagola) presso la locanda gestita dai frati domenicani.
Il mattino successivo la nostra prima meta è stata la cittadina di Arles in cui, in particolare, abbiamo visitato la magnifica arena romana, tuttora utilizzata per spettacoli e tauromachie. La sua bellezza e il suo stato di conservazione ne giustificano l’inserimento tra i monumenti considerati dall’Unesco quali patrimonio dell’umanità.
Dopo un lauto pranzo, è stata possibile una visita non prevista ma piacevolissima presso la necropoli di Alyscamps, situata lungo l’antica via Aurelia, utilizzata per tutto il periodo romano e divenuta particolarmente importante in epoca paleocristiana per la sepoltura del martire san Genesio. Nel ciclo carolingio vi fu ambientato un combattimento tra Carlo Magno e i Saraceni, per spiegare la grande quantità di tombe presenti e Dante cita il luogo nella Divina Commedia (Inferno IX, 112). I viali furono sistemati nel XVIII secolo dai Minimi Francescani e furono dipinti da Vincent van Gogh e da Paul Gauguin nel 1888.
Abbiamo quindi preso la direzione della valle del Rodano, giungendo fino nel cuore della Camargue, a Saintes-Maries-de-la-Mer. La chiesa-fortezza che contraddistingue questo borgo marinaro domina la visuale, facendo da vera e propria vela che si innalza di fronte al mare. La chiesa è dedicata alle due Marie (Maria di Giacomo e Maria Salome) che, secondo la tradizione, approdarono su quelle spiagge e furono aiutate dall’egiziana Sara (tuttora venerata dai gitani quale loro santa protettrice). La salita sul tetto della chiesa permette di apprezzare un panorama magnifico e di sentirsi su un battello a vela sferzato dal vento.
Nella chiesa delle Sante Marie del Mare abbiamo partecipato alla Messa di Pentecoste, durante la quale la comunità locale ci accolti con calore, facendo concelebrare la funzione al nostro diacono Manfredo, proponendo la lettura del Vangelo anche in italiano, e facendoci chiudere la celebrazione con un canto in italiano.
La serata si è conclusa in un hotel nel cuore della Camargue, in cui di nuovo non abbiamo mancato di cantare, anche per risollevare il morale di chi era rimasto abbattuto a causa dell’esito della partita di Coppa dei Campioni…
La domenica siamo quindi partiti alla volta di Marsiglia, già sulla via del ritorno. Dopo qualche imprevisto siamo saliti sul colle che domina la bellissima città, sul quale svetta la basilica di Notre Dame de la Garde. Già solo la visuale merita la salita sul colle, nonché la maestosità della basilica. Ridiscesi poi sul porto, ci siamo ristorati con un buon pranzo per poi visitare l’abbazia di Saint Victor, un’altra chiesa-fortezza in cui le cripte, che conservano testimonianze archeologiche molto preziose, sono il pezzo forte.
E purtroppo è venuto il momento di ripartire verso casa… Nessuno aveva fretta di partire! Questo pellegrinaggio ci ha permesso non solo di visitare luoghi belli e significativi, ma anche di ripercorrere il cammino dei primissimi discepoli che sono giunti in questa terra e hanno portato l’annuncio di Gesù risorto. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno partecipato e un grazie speciale al nostro insuperabile Roberto che riesce sempre a farci entrare nel vivo della storia e delle tradizioni che caratterizzano le nostre mete.
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