
Profili di preti: don Gianfranco Agnetti
Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi, come in questa pagina, da don Stefano Rosati.
Festa della Cattedra di San Pietro
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»
(Mt 16,15-16)
Nella notte è andato a ricevere «la corona della gloria che non appassisce» (1Pt 5,4)
DON GIANFRANCO AGNETTI
(17 maggio 1933 - 22 febbraio 2025)
già parroco di Solignano, Prelerna e Selva del Bocchetto
Nato a Fugazzolo di Berceto (Fugazzolo di Sotto per la precisione) il 17.05.1933, compie tutti gli studi al Seminario minore prima e poi al Maggiore di Parma, quando è ordinato presbitero dal Vescovo Colli nella Basilica Cattedrale il 10.10.1959, insieme ad altri 7 confratelli (di cui 1 gli sopravvive).
È inviato subito come vicario cooperatore a Sala Baganza, dove rimane solo un anno (1959-60), per poi tornare a quei monti che non abbandonerà più nei suoi oltre 65 anni di ministero presbiterale.
Il suo ministero parrocchiale inizia con la nomina di parroco a Roccaprebalza (1960-1997); nello stesso periodo è prima economo spirituale e poi parroco di Lozzola (1973-1997), allora unita a Rocca, che nel 1997 passerà a Berceto. Sempre in quegli anni era stato nominato amministratore parrocchiale a Bergotto (1978-86), che anch’essa sarà poi unita a Berceto.
Nel 1986 diventa parroco di Ghiare di Berceto (1986-1997).
Si sposta, ma restando sempre in montagna, nel 1997, quando viene nominato parroco di Solignano (1997-2022) e di Selva del Bocchetto (1997-2022), nonché amministratore parrocchiale di Oriano, Pietramogolana e Prelerna (1997-2022).
A fine 2022 sceglie di ritirarsi nella famiglia accogliente della Casa della Carità di Gaiano, dove parroco, suora, ospiti e volontari gli hanno voluto bene, come i suoi vecchi parrocchiani che hanno continuato a fargli visita fino all’ultimo. Del resto, il primo motivo per cui don Franco aveva optato per Gaiano era stato proprio quello di essere più vicino possibile ai suoi ex-parrocchiani.
D’altronde, non era difficile voler bene a quell’uomo buono che era don Franco, autentico «prete di montagna», di cui non si possono dimenticare, assieme alla bontà, la generosa dedizione pastorale e in particolare la cura degli ammalati.
Amato dalla sua gente, ero a Fornovo e toto corde sono stato tra i suoi “elettori” quando è diventato vicario della Zona pastorale di Fornovo-Medesano-Berceto (2000-2003), voluto dalla stima e dall’affetto dei confratelli a succedere “addirittura” a mons. Malpeli.
Don Franco carissimo, come ci invita a pregare la liturgia di oggi, «bontà e fedeltà ti siano compagne» tutti i giorni della tua nuova vita e tu non dimenticarti dei tuoi monti, dei tuoi parrocchiani e di tutti noi!
Parma, 22 febbraio 2025
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