La Diocesi di Parma, suffraganea dell'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, fa parte della regione ecclesiastica dell’Emilia Romagna e comprende circa i due terzi della provincia di Parma. Confina a sud con la Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, ad ovest con le Diocesi di Piacenza-Bobbio e di Fidenza, a nord con la Diocesi di Cremona e a est con quella di Reggio Emilia-Guastalla.
Sede vescovile è la città di Parma, dove si trova la Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine, considerata uno degli esempi più insigni del romanico padano, ricca di importanti testimonianze artistiche (dai bassorilievi dell'Antelami agli affeschi del Correggio).
È attualmente retta dal Vescovo Enrico Solmi.
La sede della Diocesi è in piazza Duomo 1, 43123 Parma
Tel. 0521 380500
E-mail: info@diocesi.parma.it
Settimanale diocesano: Vita Nuova, fondato nel 1919.
Il territorio è suddiviso in 307 parrocchie, raggruppate in 56 nuove parrocchie (NAD), distribuite su una superficie di 2.154 Km quadrati, con 336.395* abitanti.
Cenni storici
Incerte sono le origini della Diocesi parmense. Primo Vescovo noto è Urbano, menzionato nella seconda metà del IV secolo; era un Vescovo ariano, che, benché deposto nel 372, occupava ancora la sede nel 378 e dovette essere cacciato con la forza dall'autorità imperiale. In seguito non sono noti altri Vescovi fino al VII secolo: dopo Esuperanzio, la cui attribuzione a Parma è incerta, è noto il Vescovo Grazioso, che partecipò ad un sinodo romano indetto nel 680.
Originariamente suffraganea dell'Arcidiocesi di Milano, verso la metà del V secolo entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'Arcidiocesi di Ravenna. Nel VII secolo Parma incorporò il territorio della soppressa Diocesi di Brescello.
Nel X secolo il Vescovo Oberto e il suo successore Sigefredo II ottennero l'investitura dell'abbazia di Nonantola.
Il 10 agosto 1058 un grave incendio colpì Parma e distrusse l'antica Cattedrale; per volere del Vescovo Cadalo ne fu costruita un'altra fuori dalle mura, sul sito di un'antica basilica paleocristiana; terminata probabilmente già nel 1074, venne consacrata da Papa Pasquale II tra il 31 ottobre e il 4 novembre 1106. Il 3 gennaio 1117 la Cattedrale fu colpita dal terremoto.
Lo stesso Cadalo, nelle controversie per l'elezione di Papa Alessandro II, nel 1061 si fece eleggere antipapa con il nome di Onorio II; non lasciò mai Parma e fino alla morte si fregiò del titolo di "episcopus parmensis et electus Apostolicus".
Nella seconda metà del XIII secolo si diffuse a Parma la setta eretica degli Apostolici, che fu condannata dal concilio di Lione del 1274. Nel 1290 l'eresiarca Gherardo Segarelli fu incarcerato; evaso, fu imprigionato ancora nel 1294; fuggì di nuovo e catturato nel 1300 fu arso sul rogo il 18 maggio dello stesso anno.
Nel 1582 la Diocesi divenne suffraganea dell'Arcidiocesi di Bologna. Il 26 maggio 1806 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'Arcidiocesi di Genova. Il 30 marzo 1818 fu resa immediatamente soggetta alla Santa Sede.
Il 28 luglio 1826 la duchessa di Parma Maria Luigia insignì i Vescovi di Parma del titolo di gran priore dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio. Papa Leone XIII il 14 agosto 1892 concesse ai vescovi di Parma il titolo di abate di Fontevivo.
L'8 dicembre 1976 la Diocesi è divenuta suffraganea dell'Arcidiocesi di Modena-Nonantola. (Fonte: Wikipedia)
Riguardo alla storia del clero della Diocesi di Parma, può essere utile consultare la sezione "Profili di preti", dedicata alla memoria grata dei presbiteri deceduti.
Numero dei sacerdoti regolari*: 102
Numero dei diaconi permanenti*: 32
Il patrono della Diocesi è san Bernardo degli Uberti, Vescovo di Parma, festeggiato il 4 dicembre; il patrono della città di Parma è sant'Ilario e si festeggia il 13 gennaio.
(*) Fonti:
- Annuario Pontificio, edizione 2020 per dati superficie, sacerdoti secolari e regolari, diaconi permanenti;
- Istituto Centrale sostentamento clero, aggiornamento mensile, per dati parrocchie e abitanti.