Ricordi e racconti dei campi degli anni scorsi
Campo di Vallarga (Val Pusteria), 13-20 luglio 2024
Anche quest’anno si è svolto il campo estivo per ragazzi dalla 2a media alla 3a superiore, uno dei momenti più attesi dell’estate, sia per i ragazzi che per gli animatori. Quest’anno in particolare ci siamo recati a Vallarga, in Val Pusteria, dal 13 al 20 luglio.
Il tema che ci ha accompagnato per tutta la settimana è stato il cibo. Ogni giorno un aspetto diverso del cibo è stato introdotto dai giudici della prima edizione di “Vallargachef”, per poi essere analizzati dagli animatori durante le riflessioni.
La prima riflessione è stata sull’avere fame. Ovviamente non si parla solo di cibo, ma di fame di vita, sentimenti e nuove esperienze, come per alcuni è stato proprio il campo. Purtroppo, non tutti hanno la fortuna di poter condividere momenti così speciali.
Proprio su questo si è basata la seconda riflessione: avere la possibilità di fare esperienze diverse e, soprattutto, di condividerle con i propri amici, aggiunge valore a ogni singolo momento passato insieme. Proprio come condividere una semplice fetta di torta e mangiarla in compagnia. Ma non si tratta solo di accumulare ricordi, ma di crescere a livello personale. Questa crescita, però, può incontrare diverse difficoltà: ci si può sentire particolarmente stanchi e deboli o, al contrario, eccessivamente felici, tanto da non prestare attenzione ai possibili pericoli circostanti.
Infatti, la terza riflessione si è basata su un tema delicato, quello delle dipendenze, che gli animatori hanno cercato di trasmettere con serietà, ma anche con leggerezza. Le dipendenze sono un argomento molto ampio, e ogni gruppo, in base alle diverse età, ha deciso di svilupparlo in modo diverso. Si è parlato principalmente di ciò che può derivare da un eccesso di cibo o da una sua estrema riduzione, piccoli esempi di “fantasmi” che ti divorano dall’interno e stravolgono silenziosamente le giornate delle persone più fragili. In un secondo momento, quando ci si rende conto delle conseguenze, è difficile riprendere il controllo della propria quotidianità, e per questo serve tempo e pazienza. L’attesa, infatti, è molto importante e spesso ci permette di affrontare determinate situazioni con più consapevolezza, rendendo il traguardo tanto atteso più significativo e soddisfacente. Questo è stato l’ultimo argomento trattato, ispirandoci all’attesa della lievitazione del pane.
Insieme alle riflessioni, non sono mancate le camminate: un’occasione in cui il gruppo si unisce per dare sostegno ai compagni che fanno più fatica, per incoraggiarli ad arrivare alla fine e godere tutti insieme dei fantastici paesaggi che ci offre il Sud Tirolo. I ragazzi del 2007, essendo all’ultimo anno, hanno intrapreso un’altra escursione fino al rifugio Ponte di Ghiaccio, dove hanno trascorso la notte. Mentre questo gruppo affrontava la sua avventura, gli altri si sono lanciati in una nuova esperienza: il rafting. All'inizio, alcuni temevano questa attività, ma non si sono fermati, hanno deciso di mettersi in gioco e, grazie anche al sostegno degli amici, hanno affrontato la propria paura con coraggio. Alla conclusione del campo, ai ragazzi è stato consegnato un barattolino con del sale, simboleggiante il sale della vita, per ricordare loro di godersi ogni piccolo momento e di approfittare di tutto ciò che la vita offre, così da non lasciarla insipida.
(Gaia e Serena)
Campo di San Giovanni (Valle Aurina), 16-23 luglio 2023
Una settimana con Ulisse: potremmo riassumere così la settimana dal 16 al 23 luglio che il Gruppo Giovani, in compagnia di Don Aldino, ha trascorso a San Giovanni in valle Aurina.
Un gruppo numeroso, composto da 67 ragazzi dai 13 ai 17 anni, 14 animatori e 4 cuoche, ha passato 7 giorni seguendo un tema comune: il viaggio e ciò che comprende; serviva però un “viaggiatore” da cui trarre ispirazione: la scelta è ricaduta su Odisseo e il suo viaggio di ritorno a Itaca, così ascoltavamo il nostro Ulisse (Matteo), durante il momento di raccoglimento quotidiano, riproporre le sfide che l’eroe greco ha affrontato nel viaggio di ritorno alla propria dimora. Lo vediamo così affrontare i Lotofagi, dimostrare “metis” durante l’incontro con le sirene ed infine, lo abbiamo supportato nelle sfide con i Proci che si erano stanziati a casa sua.
A partire da queste scene e dai temi affrontati dal nostro eroe, il gruppo animatori ha preparato alcune riflessioni e qualche momento ludico con i ragazzi divisi per gruppi omogenei di età.
I temi principali sono stati tre: il primo giorno abbiamo esaminato il “partire” come coltivare sogni, desideri e progetti ma anche la voglia di esplorare, scoprire cose nuove. Il tema del secondo giorno invece è stato il “camminare insieme”, in quanto come esseri umani non siamo propensi a essere viaggiatori solitari e abbiamo bisogno di una “ciurma” con cui viaggiare. Il terzo tema è stato quello della “sosta”, perché, ammettiamolo pure, ogni tanto serve una pausa per capire a che punto siamo nel nostro viaggio, per fare rifornimento e ricaricare le energie che magari si sono un pochino scaricate.
Ovviamente non sono mancati anche i giochi, alcuni individuali e altri di squadra: gara di cucina con le tigelle, “caccia al selfie”, il “fantacampo”, “create la vostra storia”, come potevano mancare le Olimpiadi in un campo il cui tema è l’Ulisse greco? A vincere l’edizione di San Giovanni 2023 è stata la squadra degli Arancioni che è riuscita a sopravanzare di pochi punti la squadra dei Rosa.
Oltre a queste attività, nella struttura che ci ospitava o nel parco giochi vicino, il gruppo ha effettuato due gite: la prima, con partenza da Rio Bianco e arrivo alla malga Schonberg; la seconda, in cui abbiamo mosso dei passi in Austria, con arrivo al lago di Gola.
Anche quest’anno il gruppo animatori ha deciso di effettuare l’attività “speciale” al lago di Issengo, all’interno del parco giochi Kronaction: tra arrampicate e carrucole, il pomeriggio è volato, più i fretta del dovuto a causa di un temporale che ci ha costretto a rientrare anzitempo.
Menzione speciale per il gruppo dei più grandi (2006) che ha trascorso una notte al rifugio Roma, in compagnia di alcuni tra gli animatori.
Ma aldilà di questa semplice cronaca, il campo estivo è qualcosa che risulta difficile spiegare a parole: è un consolidarsi di rapporti esistenti e crearne di nuovi inaspettati, è fiducia totale dei ragazzi che credono nel nostro lavoro e nelle nostre attività, è l’importanza di alcuni piccoli gesti che a volte sembrano scontati ma che non lo sono, l’importanza di saper riconoscere nell’altro qualcosa che è simile in noi e ci accomuna, è il condividere sette giorni in 80, che sembrano tanti ma che alla fine volano via in un battibaleno e rimani sorpreso da quanto sia possibile mettersi in gioco e superare qualche volta i propri limiti, è un viaggio accompagnati da Gesù che ci supporta sempre.
Infine, ringrazio infinitamente la squadra degli animatori con cui si riesce a creare qualcosa di stupendo, in cui ognuno gira come un ingranaggio in un orologio, e Don Aldino, capace di dare fiducia a noi più giovani (e qualche meno giovane…) e guidarci in questa settimana.
(Salvatore Brunelli)
Campo di Gisse (Valle Aurina), 23-30 luglio 2022
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Con tanto entusiasmo siamo partiti per Gisse, per vivere insieme l’esperienza del campo estivo parrocchiale; e siamo tornati a casa con ancora più entusiasmo, con un ricco bagaglio di nuove amicizie e di esperienze, con una gran voglia di tornare ad incontrarci!
Il campo si è svolto dal 23 al 30 luglio e vi hanno partecipato 45 ragazzi dai 13 ai 17 anni, insieme a don Aldino, a Don Marco e ad un bel gruppo di animatori, senza dimenticare le preziosissime cuoche al seguito: una piccola grande comunità all’interno della quale si sono creati subito legami di amicizia e grande affiatamento, come se ci si conoscesse da sempre.
Accompagnati ogni giorno da un volenteroso scienziato in cerca dell’esperimento perfetto per vincere il premio USA – Un Salvagente per l’Ambiente – e da un frate entusiasmato dalle bellezze del Creato (che pian piano abbiamo scoperto essere San Francesco d’Assisi), abbiamo riflettuto sulle meraviglie della natura e dei suoi principali elementi – il sole, l’aria, l’acqua, la Terra – per comprendere l’importanza di salvaguardarli e di prendersene cura, nella consapevolezza che l’uomo è parte e non padrone di questa meraviglia.
Attraverso le caratteristiche di ogni elemento naturale, abbiamo cercato anche di parlare di noi, dei nostri cambiamenti, delle relazioni che sappiamo creare e di cui abbiamo bisogno per vivere. Abbiamo accolto e custodito tante confidenze, tanti pensieri intimi, tante riflessioni profonde. E questo ci ha permesso di tornare a casa più ricchi e un po’ più consapevoli del nostro ruolo di custodi e costruttori di pace su questo pianeta.
Alla fine del campo abbiamo scoperto il testo che aveva accompagnato le riflessioni di ogni giorno, cioè il Cantico delle Creature scritto da San Francesco e, come lui, abbiamo lodato e ringraziato il Creatore, cioè Dio Padre: “Laudato sie mi’ Signore, cum tucte le tue creature…”
Ma un altro canto ha accompagnato le nostre giornate: l’inno del campo!
Canto canto canto canto
Un po’ di versi anche complessi, che poi scriverò
Rido forte, piango piano
E le mie gocce si confondon con la pioggia
che sul mondo cade
e questa volta io le asciugherò.
Continuare a cantare significa continuare a vivere, rispettando e avendo cura dei valori in cui crediamo e cercando di migliorare il mondo intorno a noi.
Vivere per qualcosa, avere sogni grandi; vivere per qualcuno, esserci per chi avrà bisogno di noi. Sapendo che, in questo cammino, non siamo soli e che potremo contare sugli altri al nostro fianco.
Il nostro viaggio insieme si è concluso con la consegna ad ognuno di un seme, da “salvare”, da custodire, da piantare e far germogliare, perché, come dice Giovanni Guareschi, “dia agli uomini pane, vita e speranza”. Insieme al seme, una frase: Non ci sono passeggeri sul “battello Terra”: siamo tutti membri dell’equipaggio.
(Cristina Valenti)
Campo di San Giovanni, 13-20 luglio 2019
Come si fa a spiegare che cos’è un campo scuola?
Ogni parola sembra non essere sufficiente. Ogni anno è una conferma. Ogni anno è crescita. Ogni anno è gioia piena. È un insegnamento nuovo ogni volta. Non è mai uguale a quello prima eppure ogni anno riesce a lasciarti qualcosa. A farti tornare diverso, forse migliore, di quando sei partito. È consolidare i rapporti e crearne di nuovi tutti da scoprire e capisci che il campo ti sta già un po’ migliorando, quando ti stupisci dei legami che crei con persone così diverse e apparentemente lontane da te e che ora puoi chiamare amici. O quando puntualmente succede di ricredersi sulle persone che avevamo giudicato prima di conoscerle. Sì, perché è un errore che facciamo tutti. Siamo persone e si sbaglia. Soprattutto quando viviamo appieno la nostra vita. Quando mettiamo cuore e passione in quello che facciamo.
E il campo insegna proprio questo. È il frutto di un lavoro fatto insieme. Insieme tra educatori, ma soprattutto insieme tra ragazzi. È un atto di fede da parte di tutte quelle persone che ogni anno con determinazione portano avanti il campo e credono fino in fondo in quello che può dare, nei valori che può trasmettere e nell’importanza di questa settimana. Ed è un atto di fede soprattutto da parte di ragazzi che credono nel nostro lavoro, si fidano di noi e aspettano il campo durante l’anno regalandoci tanta felicità.
Il campo insegna l’importanza delle parole, dei piccoli gesti, l’importanza del silenzio e del rispetto, di una battuta quando serve e di un abbraccio quando le parole non riescono a dire tutto. È mettersi in gioco, superare i propri limiti e mettersi alla prova, sfidando un po’ se stessi. È mettersi in discussione, uscire dai confort e dalle sicurezze per condividere anche le paure, le fragilità e debolezze. È sentirsi meno soli trovando nell’altro parole di conforto e di comprensione, non di critica o di giudizio. È sbagliare e rendersi conto di quello che dobbiamo migliorare di noi stessi e di noi come gruppo. È scoprirsi capaci e sempre un po’ più sicuri e consapevoli che ognuno è importante e che c’è bisogno dei talenti di tutti. È la gioia nel capire che “stare con l’altro è ricevere più di quel che si dà” è una frase VERA e non una frase fatta. È fare esperienza di questo.
E la gioia più grande per ognuno di noi è vederci tutti ridere, sorridere e scherzare insieme. E ora si riparte. Sì, perché dopo aver ricevuto così tanto non si può stare fermi. Non si può non condividere questa felicità con più persone possibili. Quindi ripartiamo. Pieni di questo entusiasmo ricevuto e che ci spingerà a creare tanto altro ancora! Continuiamo a sognare tutti insieme. Ringraziamo don Aldino per la possibilità che ci ha regalato. La nostra guida senza il quale tutto questo non esisterebbe. E ringraziando soprattutto te, Gesù, l’ombra che se impariamo a vedere, se ci impegniamo a cercare, scopriamo essere sempre al nostro fianco.
(Martina Maioli)
Campo di San Giovanni, 14-21 luglio 2018
Quanto è difficile costruire una casa al contempo bella e stabile? Quale vera roccia può sostenere il peso di tutti i nostri progetti?
A queste domande hanno provato a rispondere i circa 55 ragazzi che, insieme ai loro animatori, si sono ritirati nella località di San Giovanni, tra le montagne della Valle Aurina, nella settimana dal 14 al 21 luglio. Ed in questa spettacolare cornice naturalistica si è svolto un campo scuola ricco di emozioni, relazioni e valori condivisi.
Tema del campo è stata la costruzione della casa, passo per passo: è necessario infatti tenere conto di numerosi elementi, tra cui il progetto, i materiali, le possibili catastrofi ed intemperie che potrebbero mettere a rischio la stabilità e, soprattutto, la base dove poggiare la prima pietra. La conclusione della settimana, difatti, ha rivelato che le fondamenta più sicure per i nostri progetti sono quelle che affondano nella fede: il Signore si dimostra roccia sicura su cui costruire.
Immancabili sono state le magnifiche camminate, occasione per tutti di conoscersi al meglio e sperimentare assieme la fatica, la meta comune e la condivisione. Il gruppo dell’annata 2001, inoltre, essendo giunto all’ultimo campo prima di entrare nel gruppo animatori, si è avventurato alla volta del rifugio Ponte di Ghiaccio, dove ha passato la notte per poi ridiscendere a valle il giorno seguente, percorrendo uno straordinario sentiero sotto ai ghiacciai.
E tra i giochi, le attività serali, la gara di cucina, la biciclettata da San Candido a Lienz e molto altro, posso personalmente dire che quei giorni sono volati: la Messa finale, svoltasi nella chiesa del paese, si è dimostrata il culmine di ciò che è stato il campo scuola. L’amicizia e la meraviglia si sono confermate, ancora una volta, gli ingredienti essenziali di questa grande famiglia, capace di commuoversi e di crescere insieme. Il grazie speciale, infatti, va a tutti gli animatori, a Don Aldino, alle cuoche, ai ragazzi e alle ragazze che hanno reso possibile una tale esperienza.
Il Gruppo Giovani sta costruendo la propria casa: la base solida e sicura, infatti, è stata trovata; ora bisogna continuare ad edificare le mura, ad ampliare il proprio progetto… Insomma, la speranza è che sia l’unico cantiere a non terminare mai!
(Luca Zanichelli)
Campo di Imst, 15-22 luglio 2017
Chi l’avrebbe mai detto che alcuni corpi celesti del nostro sistema solare sarebbero potuti diventare temi di grandi e profonde riflessioni esistenziali per una cinquantina di ragazzi del Gruppo Giovani della Parrocchia di Sorbolo, dalla seconda media fino alla seconda superiore, che anche quest’anno hanno trascorso, insieme ad una ventina tra animatori e cuoche, la settimana di Campo Scuola 2017 dal 15 al 22 luglio ad Imst, tra i monti della Valle dell’Inn, in Austria?
Proprio così, ogni giorno infatti si è potuto riflettere sul tempo, sull’amore, sulla guerra, sull’influenza, sugl’ultimi (“personificati” rispettivamente da Saturno, Venere, Marte, Luna e Plutone), per poi giungere all’ultimo giorno con la stella madre del sistema solare: il Sole, ovvero con la contemplazione di Gesù, nostra luce.
Oltre alla località, diverse sono state le novità, tra cui l’entrata nel Gruppo Giovani di diversi ragazzi del 2004 e l’“arruolamento” come animatori di cinque ragazzi del ’99, che hanno dimostrato la loro validità e la loro immensa bravura.
Come di consueto, sei sono state le squadre che si sono arduamente sfidate nelle varie attività, tra cui ricordiamo le più emozionanti “color battle” e cerbottane, nel corso dei sette giorni (blu, neri, gialli, bianchi, verdi, rossi), ma solamente la squadra dei gialli (gli Yellow Submarines), partiti non benissimo ad inizio settimana, ha prevalso sulle altre guadagnandosi il grande premio di confezioni di stelline fluorescenti da appiccicare sul soffitto della propria camera.
Anche quest’anno non sono mancate le faticose scampagnate sui sentieri di alta quota, grazie alle quali si sono potuti osservare panorami e paesaggi mozzafiato, e l’attività “avventurosa” del rafting, la quale, per chi era presente, ha riportato alla memoria il primo campo di Lutago 2014. Naturalmente, ringraziamo le eccellenti cuoche per averci ogni giorno cucinato assolute prelibatezze ed i quindici splendidi, preziosi ed eccezionali animatori per aver dato tutti loro stessi per noi, per averci sempre fatto avere il sorriso sulle labbra ed, infine, per averci dato ed insegnato molto. Un ringraziamento speciale soprattutto anche a don Aldino che, con le sue quotidiane messe serali, ci ha regalato profonde riflessioni sul giorno appena trascorso. Personalmente, sarà un campo che porterò nel cuore, ricco di emozioni e riflessioni volte a migliorare il mio essere. Non lo scorderò facilmente. Dunque, non resta che attendere con grande gioia luglio 2018!
(Christian Marchi)
Campo di San Giovanni, 2-9 luglio 2016
Una settimana all’insegna del divertimento e della riflessione quella che i ragazzi del Gruppo Giovani della Parrocchia di Sorbolo hanno trascorso dal 2 al 9 luglio tra i monti della Valle Aurina, più precisamente nella cittadina di San Giovanni. Oltre alla località, non più situata a Lutago, è cambiata anche la quantità di partecipanti, ben 90 in tutto tra ragazzi, animatori e cuoche.
Come ogni anno, immancabile il tema conduttore del campo: i cinque sensi, i quali hanno sicuramente fatto riflettere i ragazzi riguardo alla loro utilità, spesso trascurata e ritenuta scontata. Tra le tante attività svolte, inoltre, la più curiosa e particolare è stata il canyoning: adrenalinici tuffi e scivoli d’acqua tra le rocce della Gola di Lappago hanno emozionato e divertito tutti. Immancabili sono state le camminate in alta quota di domenica e giovedì, inoltre i ragazzi del ‘99 (i più grandi) hanno potuto dormire una notte al rifugio Tridentina, tra il fresco della neve.
La “giornata tipo” comprendeva l’attività mattutina tra i ragazzi della stessa età, mentre nel pomeriggio le otto squadre (rosa, gialli, neri, bianchi, rossi, viola, verdi e blu) si sfidavano negli svariati giochi all’aperto, che hanno decretato la vittoria finale dei viola, tra i quali la “color battle” e la particolare caccia al tesoro tra le vie del paese. L’ultimo giorno si è trattato il più importante dei “sensi”, il cuore. Abbiamo riflettuto su quanto importante sia il suo ruolo nella nostra vita, e quanto sia capace di influenzare positivamente anche quella di chi ci circonda. Speciale è stato il succulento cibo che le eccellenti cuoche (cogliamo l’occasione per ringraziarle infinitamente) hanno preparato nel corso della settimana, saziando così le esigenti richieste dei ragazzi.
Naturalmente, ringraziamo anche i dodici animatori che si sono spesi per organizzare il tutto e per averci sempre fatto avere il sorriso sulle labbra. Un ringraziamento speciale soprattutto anche a Don Aldino che, con le sue quotidiane messe serali, ci ha regalato profonde riflessioni sul giorno appena trascorso. Il campo è stata un’esperienza molto costruttiva che ha sicuramente lasciato ad ogni ragazzo un insegnamento per migliorarsi. Quindi, non resta che attendere luglio 2017!
(Loredana e Martina)
Campo di Lutago, 12-18 luglio 2015
Eccoci a raccontare la magnifica esperienza del campo scuola di Lutago! Carichi dall’anno scorso, anche quest’anno noi educatori, rigorosamente accompagnati, aiutati, guidati e supportati da Don Aldino, ci siamo impegnati per organizzare il campo scuola per i ragazzi di Sorbolo di età compresa tra i 13 e i 16 anni e... finalmente l’estate è arrivata!
Dal 12 al 18 Luglio siamo partiti insieme a 52 ragazzi per raggiungere il bellissimo paese di Lutago, dove abbiamo trascorso una settimana all’insegna di divertimento, giochi, attività e camminate.
È stata una settimana molto ricca ed intensa; non solo di giochi e divertimenti ma anche di valori e insegnamenti. Valori che abbiamo cercato di trasmettere nella condivisione e nel rispetto reciproco, nel rapportarsi con persone di età diverse ma anche grazie soprattutto a due cose: le Messe ogni giorno e il tema del campo “i CERCATORI DI PERLE”.
Noi tutti, infatti, dobbiamo essere cercatori: non accontentarci mai di dove siamo arrivati perché possiamo puntare ancora più lontano. Dobbiamo uscire dal porto lasciando le nostre sicurezze per andare in mare aperto. Solo qui potremo crescere, scegliendo la nostra direzione e inseguendo ognuno il proprio sogno. Sicuramente ci ritroveremo dentro a numerose tempeste, a volte leggere, altre volte vere burrasche. Come affrontarle per raggiungere la perla? Rigorosamente INSIEME.
E durante questa settimana animatori, educatori, cambusieri e ragazzi, INSIEME abbiamo trascorso momenti indimenticabili. Complice il bel tempo, attività e giochi erano all’ordine del giorno ma non sono mancate due belle camminate, una sera trascorsa alla festa del paese di Campo Tures e l’attività a sorpresa: una biciclettata di 42 km attraverso la Val Pusteria con partenza da San Candido e arrivo a Lienz.
Durante la settimana sono stati consegnati ai ragazzi diversi pensierini in ricordo del campo, come la maglietta personalizzata dei Cercatori di Perle e due portachiavi. Non sono questi, però, i veri doni ricevuti. Esiste infatti regalo più prezioso delle emozioni vissute, delle amicizie ritrovate e consolidate o di nuove persone conosciute?
La settimana è trascorsa in un attimo ma ci piace pensare che non sia stato un percorso chiuso bensì un bellissimo inizio. La grande partecipazione e l’entusiasmo dei ragazzi ci fanno ben sperare per il futuro. L’idea di un bel gruppo consolidato e motivato ci ha dato quella carica che sicuramente ci aiuterà ad impegnarci ancora di più, sia durante l’anno attraverso i gruppi del dopo cresima, sia in vista del campo dell’anno prossimo.
Il campo scuola Lutago 2015 è stato un dono del Signore, una preziosa e importante Perla che va coltivata con cura e amore e la comunità parrocchiale di Sorbolo non mancherà di farlo.
Campo di Lutago, 12-19 luglio 2014
L'esperienza vissuta al campo scuola che si è tenuto a Lutago (Valle Aurina) è tutto tranne che un semplice ricordo. Le emozioni e le esperienze vissute con i ragazzi sono state così forti che ci hanno dato la carica e la grinta per ripartire con un intero anno pieno di attività.
Il campo è stato pensato come un momento per i ragazzi, non solo per divertirsi e stare insieme ma anche come un'occasione per condividere le capacità di cui ci è stato fatto dono, per crescere e per lavorare su se stessi.
"Faccio strada con te" è il titolo che è stato dato al campo; il tema che ci ha accompagnato durante la settimana è stato quello del cammino, inteso non solo come cammino fisico, ma anche e soprattutto come cammino interiore e spirituale.
I ragazzi ogni giorno erano portati a riflettere su un aspetto del camminare e in particolare sul fatto che camminare insieme è più bello che camminare da soli, che camminare costa fatica, che durante il cammino è necessario saper distinguere l'essenziale dal superfluo e infine "a cosa serve camminare se non arrivi alla meta?".
Oltre alla parte per così dire "seria" non ci siamo ovviamente fatti mancare la parte ludica. Il tutto è stato condito con caccia al tesoro per il paese, rafting lungo il fiume Aurino, lunghe passeggiate che ci hanno portato fino alle vette più alte nelle quali abbiamo incontrato la neve, tornei di basket e calcio, gara di cucina e serate di gioco. In quel periodo inoltre c'è stata la finale dei mondiali e potevamo perdercela?? Ovviamente no!!
Come spesso accade non tutti i ragazzi venuti al campo erano amici, i giorni passati insieme sono stati un'occasione per conoscere persone nuove, approfondire le amicizie già esistenti, imparare a conoscere i propri limiti, quelli degli altri e ad accettarli, imparare a collaborare e a mettersi in gioco. Al termine del campo l'aria che si respirava era quella di una famiglia allargata e attendiamo tutti la prossima estate per poter rivivere quelle esperienze che tanto ci hanno divertito e arricchito.