La chiesa di San Quintino è una delle più antiche della città. È stata eretta Santuario mariano nel 1936 in quanto vi si venera la miracolosa Beata Vergine dell’aiuto, la cui festa si celebra il 14 luglio.
Dai documenti risulta che la chiesa esisteva già nell’833 e si trovava appena fuori le mura, sul Canale Maggiore che scorreva dietro borgo San Silvestro. Con la costituzione del ducato di Parma (1545) retto dai Farnese la città assumeva il ruolo di capitale e si rinnovava architettonicamente. Anche la chiesa di San Quintino veniva ricostruita intorno al 1561 con la facciata rivolta verso via XXII luglio, su progetto dell’architetto parmigiano Gian Battista Fornovo. L’altissima e piatta facciata è suddivisa orizzontalmente in due parti e verticalmente da paraste che racchiudono nicchie, finestre e la porta sormontata dal timpano; particolarmente significativo appare il fianco su borgo del Canale (immagine a destra), che segue la conformazione interna delle cappelle, giungendo a un movimento concitato e spezzato delle pareti.
L’interno a navata unica si presenta diverso da quello originale che aveva la parete di fondo all’altezza dell’inizio dell’attuale presbiterio, in quanto dietro vi era la parte riservata alle monache di clausura. La parete è stata eliminata nel 1845 quando - dopo la soppressione del monastero benedettino (1810) e la destinazione della chiesa a parrocchia - è stato deciso di ristrutturare l’interno e di creare l’attuale zona absidale col coro.
Lungo le pareti laterali si aprono quattro cappelle sul lato sinistro e tre su quello destro in quanto il primo vano è di collegamento all’ingresso laterale. Nella navata spiccano otto eleganti appliques settecentesche in legno intagliato argentato e dorato con motivi a conchiglia e a volute e con braccia a foglie. Le policrome stazioni in rilievo della Via Crucis sono degli Anni Trenta del Novecento.
Di particolare rilievo artistico sono la cappella battesimale (prima a sinistra) e la cappella dedicata alla beata Orsolina Veneri (terza a sinistra).
- la cappella battesimale, caratterizzata dal fonte neobizantino in marmo rosa con sopra la statua di San Giovanni Battista (1922), è arricchita con la collocazione nella parete di fondo dell’imponente quadro realizzato nel 2015 da Giovanna Scapinelli che rappresenta il Battesimo di Cristo. L’opera, ricca di significati simbolici, è suddivisa in due parti: in quella rettangolare, alta due metri, Giovanni con solennità gestuale versa l’acqua sul capo di Cristo, piegato leggermente, raccolto in un sentimento di intima partecipazione. Sopra, in una lunetta staccata, lo Spirito Santo sotto forma di colomba trasmette la luce divina della grazia.
- la cappella dedicata alla Beata Orsolina, (Parma 1735 - Verona 1408) che a nove anni ha sentito il forte richiamo ad impegnarsi per l’unità della Chiesa, dedicandovi la vita. Un anno dopo la sua morte il suo corpo viene riesumato per essere portato a Parma ed è trovato intatto. La salma resta esposta per quattro giorni in San Quintino con un grandissimo concorso di fedeli ed è ora conservata sotto l’altare, opera - insieme a tabernacolo, ancona e cimasa - dell’abilissimo intagliatore Ignazio Marchetti; nell’ancona è stato inserito il dipinto di Benigno Bossi rappresentante la Beata Orsolina che nel 1393, accompagnata dalla madre, parla ad Avignone con l’antipapa Clemente VII. Nel 1887 la volta è stata affrescata con una decorazione neobarocca mentre sulle pareti sono stati posti due quadri dipinti da Cecrope Barilli e rappresentanti due momenti della vita della Beata.
Il presbiterio è introdotto da un imponente arco con un frontone decorato con girali e cornucopie di stucco bianco. Ai lati del presbiterio sono state poste le balaustre lignee dipinte a finto marmo, che un tempo recingevano l’area sacra. In alto si stagliano le due cantorie con motivi decorativi a rilievo. Nella cantoria di sinistra si trova l’organo fabbricato nel 1896. La mensa eucaristica è in legno con decorazioni petitotiane dorate in rilievo mentre l’altare è in marmi policromi. Il coro è composto da 28 stalli.
Lungo la parete absidale, a circa tre metri di altezza, corre una loggia balaustrata sopra la quale, al centro dell’abside, si eleva l’edicola marmorea contenente l’immagine miracolosa della Madonna dell’aiuto, che era stata affrescata nell’oratorio di San Cristoforo nel secondo quarto del Cinquecento, probabilmente da Michelangelo Anselmi, e che poi era scomparsa sotto nuove intonacature. La sacra icona è casualmente riemersa nel 1723 durante lavori di restauro che provocavano la caduta dell’intonaco che la ricopriva ed è diventata oggetto di culto cittadino; così quando in seguito alla soppressione dei conventi è stato chiuso anche quello delle agostiniane di San Cristoforo, la venerata immagine l’8 dicembre del 1811 è stata trasportata nella parrocchiale di San Quintino. Il catino absidale è stato dipinto nel 1923 per celebrare il secondo centenario del rinvenimento della Madonna dell’aiuto.
Il santuario della Beata Vergine dell’aiuto in San Quintino si trova a Parma in via XXII Luglio 34.