Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.
BEATO ANDREA CARLO FERRARI
13 agosto 1850 - 2 febbraio 1921
- nato a Lalatta nel comune di Palanzano (PR)
- accolto in seminario il 20 dicembre 1873
- dal 1874 è delegato apostololico nella diocesi di Parma; è inoltre arciprete di Fornovo
- dal 1875 è vice-curato della chiesa di san Leonardo e vice-rettore del seminario di Parma
- nel 1877 viene nominato rettore del medesimo istituto
- nel 1879 fu promosso canonico ordinario del Capitolo della Cattedrale di Parma
- il 29 maggio 1890 venne eletto vescovo di Guastalla
- il 29 maggio 1891, venne trasferito alla Diocesi di Como sempre come vescovo
- papa Leone XIII lo nomica cardinale nella sede arcivescovile di Milano
- nel 1912 viene insignito del cavalierato di gran croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - colpito da un tumore alla gola, morì nel 1921.
Andrea Carlo Ferrari nacque a Lalatta, località nel comune di Palanzano (PR), nel 1850 da una famiglia di modeste condizioni economiche, figlio di Giuseppe Ferrari e di sua moglie, Maddalena Longarini.
Accolto presso il seminario di Parma, il 20 dicembre 1873 fu ordinato sacerdote dal vescovo Domenico Maria Villa, celebrando la prima messa il giorno successivo nel santuario della Madonna di Fontanellato, alla quale rimase sempre molto legato. Rimase a lungo nella diocesi di Parma come delegato apostolico a Mariano dal febbraio del 1874 e poi come coadiutore dell'arciprete di Fornovo di Taro dal 4 luglio 1874. Vice curato della chiesa parmense di San Leonardo dal 1875, in quello stesso anno divenne vicerettore del seminario di Parma nonché professore di fisica e matematica.
Nominato rettore del medesimo istituto nel 1877, occupò le cattedre di teologia dogmatica, storia ecclesiastica e teologia morale dal 1878. Nel 1885 Ferrari pubblicò l'opera dal titolo "Summula theologiae dogmaticae generalis", un libro ristampato in molte edizioni e che divenne uno dei testi di teologia dogmatica più diffusi alla fine dell'Ottocento. Nel 1879 fu promosso canonico ordinario del Capitolo della Cattedrale di Parma.
Il 29 maggio 1890 venne eletto vescovo di Guastalla venne consacrato il 29 giugno di quello stesso anno nella chiesa delle religiose del Sacro Cuore di Villa Lante a Roma, ad opera del cardinale Lucido Maria Parocchi, vescovo di Albano e vicario generale di Roma, assistito da Vincenzo Leone Sallua, arcivescovo titolare di Calcedonia, commissario generale del tribunale dell'inquisizione, e da Giovanni Maria Maioli, vescovo di Urbania e Sant'Angelo in Vado. Prese possesso ufficiale della diocesi di Guastalla il 3 ottobre 1890 facendo il suo ingresso nella cattedrale.
Appena un anno dopo, il 29 maggio 1891, venne trasferito alla Diocesi di Como sempre come vescovo, iniziando anche qui una campagna di visite pastorali sull'esempio delle molte che condurrà poi nella sua lunga carriera di pastore.
Dopo tre anni a Como, improvvise gli giunsero nel maggio 1894, da parte di papa Leone XIII, la nomina a cardinale e la promozione alla sede arcivescovile di Milano, succedendo allo scomparso Luigi Nazari di Calabiana al quale era legato da profonda amicizia.
A Milano la sua missione fu, sulla scia di Carlo Borromeo (di cui decise di assumere anche il nome), di "conservare la fede" attraverso la predicazione ma soprattutto attraverso la catechesi. Sotto la sua guida si arrivò, nel 1896, alla preparazione del testo unico di catechismo dell'Episcopato Lombardo-Piemontese che, in sostanza, rappresenta l'ultima tappa del percorso che portò alla pubblicazione del Catechismo di Pio X. Per quanto riguarda l'educazione cristiana dei giovani, volle l'istituzione presso ogni parrocchia di un oratorio sia maschile sia femminile, e affrontò il problema dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole elementari.
L'impegno del cardinal Ferrari si distinse nelle visite pastorali in tutte le oltre 800 parrocchie dell'arcidiocesi, in cui si mostrò particolarmente attento a cogliere le istanze sociali di quel periodo particolarmente difficile per i ceti "umili" della popolazione lombarda.
Prestò, poi, sul piano pastorale una particolare attenzione ai problemi del laicato e del suo ruolo all'interno della Chiesa. In un'epoca in cui ciò era estremamente innovativo suscitò molte diffidenze negli ambienti curiali, che formularono un'esplicita accusa di modernismo. Per cinque anni non fu ricevuto da papa Pio X (ma i due ebbero un parziale riavvicinamento alla fine del pontificato). Solo la nomina del nuovo papa, Benedetto XV, e il clima di emergenza fatto sorgere dallo scoppio del conflitto mondiale tolse il cardinal Ferrari dall'isolamento all'interno della Chiesa, in cui il gruppo di cardinali a lui avverso l'avevano confinato.
Sempre a Milano, celebrò dei sinodi diocesani che nel capoluogo non si tenevano dal 1867, rispettivamente nel 1902, 1910 e 1914, mentre nel 1906 organizzò il Concilio Provinciale. Predispose inoltre l'istituzione di diversi congressi come quello eucaristico (1-5 settembre 1895), il XV Congresso della Musica Sacra (che fece conoscere il talento del giovane Lorenzo Perosi). Celebrò le feste per il XV centenario della morte di Sant'Ambrogio nel 1897 e celebrò solennemente il cinquantesimo anniversario del Dogma dell'Immacolata nel 1904, e delle apparizioni di Lourdes nel 1908. Nel 1910 organizzò le festività per il terzo centenario della canonizzazione di Carlo Borromeo, celebrando per l'occasione un nuovo sinodo ed un congresso eucaristico sull'opera del santo milanese.
Nel 1912 promosse la fondazione di un nuovo quotidiano che sostituisse L'Unione. Il nuovo organo d'informazione si chiamò L'Italia. Il 14 gennaio 1912, nel santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio, conferisce la consacrazione episcopale a mons. Pompeo Ghezzi, eletto vescovo di Sansepolcro. Nel 1913 promosse le "settimane costantiniane", a ricordo del XVI centenario dell'editto di Costantino che venne pubblicato proprio a Milano nel 313 e che concesse la libertà di culto ai cristiani nell'Impero romano.
Fondò inoltre l'«Opera cardinal Ferrari», che si distinse per attività a favore di tutti i ceti della popolazione.
Il cardinal Ferrari fu insignito del cavalierato di gran croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Colpito da un tumore alla gola, morì nel 1921.
Il clima di ostilità degli ambienti curiali romani, parzialmente perdurato anche in seguito, trovava contrapposto il tributo di ammirazione della Chiesa ambrosiana, in una dicotomia di giudizi che si venne a sciogliere solo con il nuovo clima del Concilio, quando emerse quanto il cardinal Ferrari avesse anticipato i temi della riforma della Chiesa.
Il pieno riconoscimento lo si ebbe quando fu proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 10 maggio 1987. Gli è stata dedicata una chiesa di Legnano, in provincia di Milano, e nella città di Parma una parrocchia nella cui chiesa, anche questa a lui dedicata, in occasione del venticinquesimo anniversario della sua costituzione sono state poste, nell'ottobre 2014, le sue reliquie.