Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.
DON ERNESTO OLLARI
18 giugno 1882 – 6 febbraio 1963
Ha ancora qualcosa di dirci questo vecchio parroco di Canesano, frazione piccolissima di Calestano, morto ormai tanti anni fa?
Certo! Infatti ha qualcosa di molto importante da dirci perchè ha fatto una cosa incredibile!Basta leggere quello di cui è stato capace don Ernesto, coinvolgendo anche il suo paesino di Canesano. Parroco e parrocchiani: poveri, umili, ma grandi e coraggiosi. Con loro ha salvato una trentina di ebrei, a rischio della vita. Vangelo puro, sine glossa! Domanda:in mezzo a tante (e retoriche?) commemorazioni della Resistenza, non ci potrebbe essere maggiore spazio per don Ernesto Ollari che ha fatto la “resistenza” a base di Vangelo?
- nato a Fragno di Calestano il 18 giugno 1882
- ordinato sacerdote il 10 marzo 1906
- coadiutore di Fontanelle dal 1906 al 190
- economo Spirituale di Roccabianca dal 1907 al 190
- parroco di Canesano dal 1908 al 1963
- deceduto a Canesano il 6 febbraio 1963
Assieme a don Innocenzo Boschi, parroco di Fragno, don Ernesto Ollari è stato uno dei sacerdoti che ha impressionato in modo estremamente positivo la mia immaginazione di fanciullo e di seminarista. Questi due preti avevano alcune caratteristiche simili e godevano di una grande simpatia presso la gente.
Don Ernesto era parroco di Canesano, frazione di Calestano. Canesano è un villaggio montano, posto a m. 790 di altitudine, alle falde nord orientali del Montagnana. La tenacia dei suoi abitanti è riuscita, attraverso i secoli, a strappare al monte e al bosco un po' di terra da cui ricavare da vivere. (cfr "La Diocesi di Parma" di Dall'Aglio don Italo)
Don Ernesto veniva spesso a Calestano a portare lo splendore del suo temperamento piacevole, buono, semplice e ricco di fede.
A prima vista sembrava un prete fragile e timido, anche perchè aveva vissuto una vita semplice e presumibilmente senza problemi in una frazione di gente buona e docile alle indicazione del parroco. Poi è arrivato il momento della prova e don Ernesto ha dimostrato di essere grande e coraggioso, con il coraggio del pastore dal cuore aperto verso tutti e ben al di là del suo piccolo nido di parrocchiani.
Ecco che cosa è successo. A Calestano era stato confinato un gruppo (mi pare una trentina) di ebrei slavi. Erano sotto controllo costante dei carabinieri, ma erano trattati con simpatia dai Calestanesi. C'è una circolare del Questore di Parma, che lamenta questo clima troppo caldo di accoglienza da parte degli abitanti.
Ma una volta arrivato il giorno dell'armistizio 8 settembre 1943 e avendo accertato che i tedeschi stavano occupando l'Italia, gli ebrei capiscono che non possono più rimanere in paese e salgono a Canesano chiedendo aiuto al parroco di Canesano.
Don Ernesto non ci pensa due volte: li sistema come può in Canonica, nella stalla e nel fienile del beneficio parrochiale. Anche alcune famiglie di Canesano fanno altrettanto. Una donna ebrea, certamente presa dalla disperazione, si è impiccata nella stalla.
Dopo un po' di tempo gli ebrei vanno via anche da Canesano e si disperdono. Dopo la guerra si saprà che si sono salvati tutti.
Qualche anno fa il governo israeliano si è ricordato di questo prete umile e coraggioso e ha consegnato ai nipoti una medaglia come attestato di riconoscenza per lo zio prete. Questa medaglia ora fa bella mostra di sè nella Chiesa di Canesano "ad perpetuam rei memoriam" (come si diceva una volta).
Don Ernesto Ollari è uno dei tanti sacerdoti che in tempo di guerra hanno rischiato la vita per gli altri e hanno dato prova di quanto sa operare la forza della fede.
Purtroppo don Ernesto durante la guerra è stato ferito nei suoi affetti familiari più cari. Un suo fratello, che faceva il cantoniere lungo la strada tra Calestanto e Fragno, è stato ucciso barbaramente con dei grossi sassi nel periodo, saturo di violente e feroci rivalità, della Resistenza. Inoltre, in uno dei quattro bombardamenti subiti da Calestano, è stata colpita a morte una famiglia di nipoti.
Io ero un ammiratore totale di don Ernesto: mi aveva sempre affascinato per la sua saggezza, la sua fede e la sua bontà. E mi aveva sempre dimostrato stima e affetto. Mi ricordo la bella festa a Canesano il 15 luglio 1954, subito dopo la mia ordinazione sacerdotale per celebrare la festa del patrono S. Bonaventura.
Funerali di don Ernesto Ollari
Una volta i preti, soprattutto in montagna, non erano onorati alle esequie dalla presenza del vescovo. Ma tra le povere e vecchie case contadine erano i fedeli a rendere il meritato onore accompagnando tutti insieme al cimitero il loro parroco.
E' morto in pieno inverno il 6 febbraio 1963: era parroco a Canesano dal 1908! Io ero parroco ad Ognissanti, dove vivono ancora i suoi nipoti, che sono brava gente. Io non ero al funerale: non ho proprio potuto. Quando ci penso, sento ancora il rammarico. Ma lo porto sempre nel cuore.
(da: "I miei preti... i nostri preti" don Domenico Magri Grafica Langhiranese 2008)