Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.
DON CELESTINO ABELLI
21 maggio1926 – 25 novembre 2001
Qui c’è tutto don Celestino!
Ravarano “paese appennino” ha donato alla Chiesa tre presbiteri speciali. Padre Pietro Maschi (1879-1948), missionario degli emigranti italiani in America; don Francesco Piazza(1922-2008), parroco e giornalista; don Celestino Abelli (1926-2001), che qui vogliamo rievocare. È stato un prete vero e in più dotato di due doni meravigliosi: la simpatia inarrestabile che “costringeva” tutti a volergli bene e la musica, tanta musica che gli si era incollata addosso. Che musica la musica di don Celestino!
Don Celestino è stato il prete più popolare della Val Baganza e della Val Parma. Ha saputo coniugare la sua missione di parroco con l’istinto irrefrenabile della musica che portava dentro. Era un’anima musicale e armoniosa e si vedeva: un personaggio così gradevole! Ha fatto suonare e cantare le due Valli con le sue composizioni, le sue bande e i suoi cori. È perfino riuscito a fare risuonare i canti del suo coro schierato sulla gradinata della Cattedrale di Colonia!
- nato a Ravarano (Calestano) il 21 maggio 1926
- deceduto a Villa S. Ilario il 25 novembre 2001
- ordinato sacerdote in Cattedrale a Parma da mons. Colli il 29 giugno 1950
- maestro di strumentazione per Banda presso il Conservatorio Musicale di Parma, in data 5 settembre 1978
- parroco di Signatico dal 1950 al 1966
- parroco di Petrignacola dal 1966 al 1968
- parroco di Ravarano dal 1968 e di Vigolone dal 1978, fino alla morte: 25 novembre 2001
Le Parrocchie dove don Celestino era Parroco gli stavano troppo strette, perchè sentiva la vocazione della musica come inserita in forma di simbiosi dentro la sua vocazione sacerdotale. Le due Valli hanno risuonato dei canti composti da lui ed eseguiti dalle diverse corali che lui ha fondato, istruito e diretto. Ha fondato e diretto anche bande musicali. Funziona ancora egregiamente la “Piccola Banda” di Calestano, fondata da lui. Ogni anno sul Monte Montagnana al termine della Messa con gli Alpini alla Chiesetta, la “Piccola Banda” fa esplodere il suono gioioso della marcia composta ad hoc da don Celestino. Il suo amore appassionato per la musica assieme alla sua fede e alle sue doti native di sensibilià, lo hanno reso un personaggio musicale, armonioso, gradevole, mite, dispensatore di sorrisi e della gioia di vivere. La memoria di don Celestino è destinata a durare nel tempo: anche i canti che lui ha composto continuano a rallegrare le due Valli attraverso le corali che lui ha fondato. Nella Chiesa di Ravarano nelle celebrazioni risuonano ancora i canti religiosi composti da lui. Insomma: don Celestino continua a cantare e a far cantare!
Sono lieto di riportare il saluto commosso a don Celestino, composto da Giovanni Ablondi. Questa pagina, così bella e significativa, è stata letta al funerale di don Celestino.. Giovanni Ablondi al termine della Messa esequiale: a un amico prete.Ora che il gelo della morte ha chiuso i tuoi occhi alla vita, ora che i morsi della sofferenza hanno finito di lacerare la tua carne e dall’alto dei Cieli scruti i nostri cuori con il volto finalmente sereno e disteso, permettici, caro amico prete, di dirti cose che non abbiamo potuto, o forse non abbiamo saputo dirti prima. Permettici di chiedeti perdono per non essere stati capaci di esserti vicino quando il gelo della solitudine stringeva il tuo cuore, rendendo lunghe le tue notti insonni e freddo il tuo letto di dolore.
Permettici di dirti grazie per l’amicizia che ci hai regalato, per la semplicità, la bontà dei tuoi gesti e delle tue parole, per aver gioito con noi nei momenti di gioia e pianto con noi i nostri morti. Ora che le nostre montagne, quelle montagne che hai guardato negli occhi incantati di un fanciullo, che hai amato con un amore aspro e forte che sa di sudore, di fatica e di condivisione, ci sembreranno senza te più fredde e i nostri giorni più vuoti.
La tomba di don Celestino tra i suoi compaesani e parrocchiani: riuscirà a far gustare la sua musica anche lì!
Ma per le nostre Valli eccheggeranno sempre le dolci armonie delle tue note e delle tue parole. Caro amico prete, caro maestro di vita, ora veramente sai quanto la tua presenza ci era gradita, quanto amabile era sostare con te. Riposa in pace, caro amico prete! Non sei passato invano accanto ai nostri giorni. Ci mancherai, ma siamo certi che continuerai a guardarci dall’alto con la tua solita bontà, con quel sorriso disarmante con cui accoglievi tutti.
“Donce”! Non non ti dimenticheremo. Continua dalle candide montagne del Paradiso a dirci parole d’amore. Continua a pregare per noi.
Giovanni Ablondi – Chiesa di Ravarano al termine delle esequie di don Celestino Abelli 27 novembre 2001
(tratto da “I miei preti...i nostri pretiI”, I edizione, di don Domenico Magri - Grafica Langhiranese 2008)