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Profili di preti: don Gabriele Pavarani

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

DON GABRIELE PAVARANI
11 ottobre 1938 - 18 ottobre 1993

Don Gabriele Pavarani

Un sacerdote intelligente, saggio, colto, discreto e signorile nel tratto. Si è messo in gioco per la Chiesa di Parma in tante iniziative, anzitutto come Segretario del Sinodo Diocesano. È morto improvvisamente lontano da Parma.
Stava progettando la partenza come missionario per il Brasile. Aveva il cuore grande e aperto a tutta la Chiesa e al mondo. Purtroppo non ha fatto in tempo. Il vescovo Cocchi al funerale ha ricordato con parole commosse questa decisione che don Gabriele aveva già praticamente preso.

- nato l'11 ottobre 1938 a S. Maria del Piano (Lesignano Bagni)
- ordinato sacerdote il 23 settembre 1962 dal Vescovo mons. Colli
- laurea in lettere moderne il 13 luglio 1972
- vice- rettore ed insegnante nel Seminario minore dal 1962 al 1972
- parroco a Vicopò dal 1972 al 1986
- consulente ecclesiastico della U.C.I.I.M. dal 1985
- parroco a Barbiano dal 1986
- amministratore parrocchiale a Tordenaso dal 1987
- segretario del Sinodo Diocesano dal 1986 al 1992
- deceduto improvvisamente in Marocco il 18 ottobre 1993

Sono stato molto amico di don Pavarani, anche se non sono in grado di dire molte cose su di lui: ha messo mano a tante attività nella sua vita di prete e non mi è possibile elencarle tutte e presentarle adeguatamente 

Basta almeno ricordare la sua cultura, la sua missione educativa come vice-rettore in Seminario minore, il suo periodo di insegnamento, il suo impegno per il turismo religioso con l'Opera emiliana Pellegrinaggi, la istituzione e la cura per qualche anno della radio diocesana, la sua esperienza di parroco prima a Vicopò e poi a Barbiano e Tordenaso.
Ma la grande opera monumentale che ha lasciato in eredità alla Diocesi, che gli deve per questo tanta riconoscenza e ammirazione, è stata la sua fatica come segretario del Sinodo Diocesano, che è cominciato nel 1986 e si è concluso nel 1992: molta parte del lavoro e della organizzazione è ricaduta su don Gabriele e lui ha risposto perfettamente alle attese.

Se mi è lecito, devo dire con una punta di rammarico che, per quello che ha saputo fare per il Sinodo Diocesano, è stato un pò dimenticato. Anche nella commemorazione del 10° anniversario del Sinodo è stato appena citato di sfuggita, almeno fino a quando io sono stato presente al convegno. Certamente don Gabriele era un tipo discreto, che non sapeva suonare la tromba per farsi notare. Ma non dimentichiamolo! L'oblio è sempre deprecabile, soprattutto nei confronti delle persone meritevoli.

Quando ero a Langhirano, io gli sono succeduto a Tordenaso, dove ha lasciato tanti ricordi buoni. È venuto a mancare in Marocco, lontano da Parma e dal suo ambiente umano ed ecclesiale, con una morte prematura e improvvisa e per questo ancora più dolorosa per la Diocesi e per i suoi tanti amici ed estimatori.

Nelle sue ultime disposizioni aveva chiesto che alle sue esequie si cantasse un canto a lui particolarmente caro:

1. Per te Gesù, per te vivrò: insieme a te camminerò.
2. Il tuo Amor io canterò, ti loderò con fedeltà.
3. A te Signor che renderò? Il nome tuo invocherò.

E così è stato fatto nelle esequie in Cattedrale. E quando canto o sento cantare queste parole di fede così dolci, il mio pensiero corre inevitabilmente con struggente nostalgia a questo sacerdote amico, dolce come le parole del canto, che è andato a morire tanto lontano da casa! 

Il volume sul XXI Sinodo diocesano, da lui stampato, è l’espressione del suo ruolo di protagonista.

(tratto da “I miei preti..... I nostri preti”, di don Domenico Magri - Grafica Langhiranese - 2008)