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Profili di preti: don Angelo Tamani

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi da don Stefano Rosati o, come come in questa pagina, tratta da Vita Nuova.


Nel pomeriggio di domenica 5 maggio 2019  è tornato alla casa del Padre


DON ANGELO TAMANI
(6 luglio 1941 - 5 maggio 2019)

DonAngeloTamani«Caro don Angelo, ci permetta di parlare, a modo nostro, un po’ di lei...» L’incipit del commosso messaggio dalle comunità di Calestano a don Tamani, dieci anni fra quelle colline, apre le porte, fino in città, all’onda dei ricordi di altri fedeli.

A 77 anni, di cui 52 da prete, don Angelo ha concluso il cammino terreno. Vinto da lunga malattia, si è spento domenica 5 maggio. Medesano, San Secondo, San Bernardo, San Paolo, Coloreto, le prime tappe del suo ministero. Da pochi mesi era amministratore di Marano e Malandriano, dopo essere stato vicario in Cattedrale e prima ancora in S. Maria del Rosario. Finché le forze gliel'hanno permesso, serviva anche in curia. Esperienze brevi, ma intense quanto basta per lasciare il segno. Lasciare segni, che riportiamo.

<Innamorato delle Scritture> – prosegue il messaggio, alle esequie presiedute dal vescovo, martedì scorso a Malandriano –. Omelie passate alla storia <non tanto per la durata (anche se...)>, quanto per ricchezza esegetica. Avendo tempo, <ci avrebbe glossato ogni versetto del salmo>.

Lontani i toni accesi di un tempo: <ci rattrista pensare che non potremo più “scontrarci” per difendere il nostro punto di vista. Era un pastore alla vecchia maniera: esigeva che il gregge la seguisse, non viceversa>. Sapeva dimenticare il rancore.

<Vede, uno non si sceglie il proprio padre, ma impara a rispettarlo, anche se la pensa diversamente. Così è stato per noi con lei: ci diceva “È la carità che apre le porte del Paradiso. Bisogna chiederla con la preghiera. La Messa da sola non basta! Bisogna riempirla con le opere buone”>. Esigente, un po’ burbero, vedeva il mondo in bianco-o-nero, <ma quando avevamo bisogno, lei c’era>. Porta sempre aperta – davvero – fino a tarda sera. <Siamo figli un po’ testoni e orgogliosi, gente di montagna, caratteri forti, ma un figlio, per quanto ribelle, non può dimenticare il padre. Grazie don Angelo per esserci stato, per noi>.

<"Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto" – anche monsignor Solmi glossa il salmo –: è stata la volontà di don Angelo, da quando l'ho incontrato e mi sono relazionato a lui>. I suoi passi, <non un vagare senza meta>, li ha compiuti nella Grazia <dell’essere prete per servire e guidare la comunità – “Siamo dentro a un miracolo!”, mi diceva pensando alle cose ardite fatte coi giovani –; annunciare la Parola (“ovunque, sono sempre partito dal leggere un vangelo”); amministrare i sacramenti, celebrare> – sostenuto dalla famiglia, e stupendo tutti, ne è stato capace fino all'ultimo –. “Noi siamo preti per il regno di Dio. C’è una carità che è essere preti”.

Pienamente, serenamente conscio della propria condizione, <indicava, profeticamente, la verità di oggi: don Angelo è vivo nella vita vera che non ha più fine, con il Signore, nella comunione con i tanti che ha conosciuto, amato. Nulla va perduto, anche quanto è vissuto nel nascondimento di una lotta interiore. "Nel tuo otre raccogli le mie lacrime">. Gli ha confidato: <"io so che Dio è con me. Io lo vedrò – citava Giobbe – e i miei occhi lo contempleranno non da straniero". Don Angelo lo ha testimoniato, e lo annuncia ora>.

Erick Ceresini, Vita Nuova del 12 maggio 2019, pag.4

(Il pdf di questo profilo, insieme all'omelia del Vescovo al funerale, è scaricabile da qui)