Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi, come in questa pagina, da don Stefano Rosati.
“Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi
lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso”
(Colletta della XIX settimana T.O.)
Oggi il Signore ha chiamato a concelebrare la liturgia del Cielo
DON EUCLIDE AGNESINI (Aclide)
(23 marzo 1935 - 13 agosto 2020)
già arciprete di S. Ilario Baganza
Nato a Lugagnano di Monchio delle Corti (Pr) il 23.3.1935, dichiarato all’ufficiale comunale il giorno seguente come Aclide dal padre Silvestro, fu ordinato presbitero nella Cattedrale di Parma il 9.10.1960 dal vescovo Evasio Colli. Erano in sette: don Giovanni Coruzzi, don Pino Bertozzi; don Euclide ha raggiunto nel presbiterio del cielo don Giancarlo Reverberi, don Luciano Scaccaglia, don Sergio Sacchi e don Ettore Bonani.
Salito nel monchiese per la sua prima Messa, …vi rimane, in quanto il vescovo una settimana dopo lo destina come parroco di Pianadetto. È il suo primo incarico e sono, dopo la parentesi del seminario, di nuovo i suoi monti! Così resta esattamente per 20 anni là dove era nato (18.10.60-31.10.80), vedendo tanti confratelli succedersi nelle diverse parrocchie del vicariato, a cominciare da quella del capoluogo. Attestano diversi di loro che don Euclide è stato per tutti prodigo di consigli, soprattutto aiutandoli, da uomo di compagnia e da confratello sempre cordiale e disponibile qual era, ad entrare in relazione con quei parrocchiani che per lui erano in primis compaesani!
Così ben inserito nella comunità religiosa e civile del suo comune, non è un caso, per fare solo un esempio, che insieme ad Orlando Caste, nel 1974 sia stato il fondatore della delegazione della Croce Rossa Italiana, comitato di Parma, sede distaccata di Monchio delle Corti, quando si volle porre rimedio alla difficile situazione dell'Alto Appennino, lontano da qualsiasi struttura sanitaria, e si ritenne doveroso approntare mezzi idonei sia al prestare i primi soccorsi che ad eseguire trasporti sanitari. La Croce Rossa in tutti quegli anni era stata la sua seconda “casa”!
La stesso “clima di comunità”, questa volta non più sui suoi monti, ma sulle bellissime colline poste lungo il torrente Baganza, lo saprà creare a Sant’Ilario, dove scende nel 1980, restandovi fino al suo ritiro a Porporano presso Villa S. Ilario poco più di 2 anni fa, a causa soprattutto della progressiva perdita della vista. Quasi 40 anni in cui, senza dimenticare i suoi monti ai quali tornava con compagni ed amici nelle uscite programmate a scadenza talvolta settimanale, ha saputo costruire una comunità “attraente”, non solo in occasione delle feste organizzate dal locale Circolo, di cui è stato il fondatore. Ancora una volta: fondatore qui a S. Ilario del Circolo parrocchiale, come lo era stato a Monchio della Croce Rossa comunale.
Ho avuto due volte l’opportunità di celebrare nella suggestiva pieve di S. Ilario il sacramento della Confermazione per i suoi ragazzi (sempre molti di più di quanti fossero quelli residenti), ma la cosa che era davvero un unicum era che tutti si sarebbero poi fermati per la festa nei locali della canonica, dove si viveva un bel momento comunitario, come lo era stato il sacramento che così restava dall’inizio alla fine non solo e non tanto un evento familiare, ma comunitario-parrocchiale! In cui, don Euclide, eri impegnato a salutare tutti, uno ad uno, interessarti di tutto, mettere a proprio agio ciascuno… un bell’esempio che non dimenticherò. Non è un caso che mi sia ricordato anche di te e di S. Ilario, quando ho letto il recente invito dei nostri vescovi che ricordano come in questo tempo di pandemia “è bene aver cura che la celebrazione dei sacramenti, pur in gruppi contenuti, avvenga sempre in un contesto comunitario”, dove sia presente tutta la comunità e non solo familiari e parenti (Lettera Cei, 22.07.20).
Don Euclide, animatore e padre della tua famiglia parrocchiale “allargata”, ricevi la ricompensa per quel tuo LX di ministero, che celebrerai sui monti e sulle colline celesti!
don Stefano Maria
Parma, 13 agosto 2020
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