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Profili di preti: don Giorgio Zilioli

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi da don Stefano Rosati, tranno rare eccezioni, come questa.


DON GIORGIO ZILIOLI
(17 settembre 1933 - 24 maggio 1999)
parroco di Madregolo, Gaiano e “Casa della Carità”


Don Giorgio Zilioli

Don Giorgio Zilioli, nato a Parma il 17 settembre 1930 da una umile famiglia dei borghi, dopo i regolari studi presso il Seminario Vescovile cittadino, venne ordinato sacerdote da mons. Evasio Colli nel 1953.

 

Compiuto un breve periodo come cappellano nella parrocchia cittadina di Santa Croce, nel 1955 viene nominato arciprete della parrocchia di Madregolo.

Arrivato in un periodo nel quale il benessere era ancora un miraggio per la quasi totalità degli abitanti della frazione, il giovane parroco seppe subito distinguersi per la sua affabilità e per il suo essere a disposizione di tutti coloro che avessero bisogno di lui.

Non faceva differenza se una persona fosse o meno credente o frequentante, di ceto sociale elevato o basso, di cultura vasta o che sapesse appena leggere e scrivere: era una persona, e per questo degna di essere accolta, ascoltata, messa a proprio agio.

Tutte caratteristiche della personalità del giovane parroco, che gli permisero, nel tempo, di entrare nel cuore dei cittadini di Madregolo e anche di Collecchio, centro nel quale espresse molte delle sue capacità.

Infatti, oltre ad aiutare i confratelli sacerdoti della zona nella cura pastorale, da ricordare è il suo costante impegno nel mondo della cultura, cosa di cui non era certo solito vantarsi.

Uomo di profonda conoscenza artistico-letteraria, storico-filosofica e soprattutto musicale, per decenni insegnò a generazioni di collecchiesi, aprendoli al bello, presso la scuola media “D. Galaverna”, divenendone anche vicepreside e punto di riferimento per alunni, famiglie e insegnanti.

Da sottolineare, nel mondo della scuola, il suo impegno sindacale e il prestigioso incarico che ottenne, a metà degli anni Ottanta, come membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, organo istituzionale alle dirette dipendenze del Ministro della Pubblica Istruzione.

Assai nota, e tuttora viva, è stata la sua attività diretta nel mondo musicale. Collaboratore, fondatore e direttore di corali locali, tutte ancora attive, raggiunse l’apice con la direzione, tra gli anni Sessanta e Settanta, della prestigiosa “Corale Verdi” di Parma, che con lui varcò per fama i confini nazionali.

Ma in tutta questa poliedrica attività, il suo luogo preferito è stato sempre la sua parrocchia di Madregolo, che ha sempre continuato a guidare con un particolare riguardo soprattutto per anziani e ammalati, che sapeva ascoltare e consolare.

Da ricordare, nella sua attività pastorale, la cura dell’edificio sacro (rifacimento completo del tetto nel 1985) e la realizzazione, nel 1992, di un campetto polivalente nel lato nord della canonica per i bambini e ragazzi della parrocchia, che è ancora utilizzato per le attività oratoriali.

Nel 1996 ricevette dal Vescovo di Parma la cura anche della parrocchia di Gaiano e della attigua “Casa della Carità”, e assunse questo ulteriore impegno sapendosi conquistare la fiducia della gente sempre con la disponibilità al dialogo, all’ascolto, all’incontro. Era solito poi sostare molto presso gli ospiti della “Casa della Carità”, nella quale è ricordato con affetto, ricevere le persone e parlare con loro. E proprio lì la morte lo colse improvvisamente il 24 maggio 1999, giorno di Santa Maria Ausiliatrice, nella cappella, appena terminato di celebrare i riti sacri, nel pieno del suo apostolato.

Don Zilioli è stato nella sua missione uomo di fede sì, ma anche laico nel proporre, nelle sue varie attività, un modo di pensare libero, che desse a tutti il giusto spazio di espressione e di realizzazione, tramite la cultura in senso ampio, il rispetto reciproco, il progredire insieme, l’accoglienza.

Di fianco al Circolo “Primavera”, cui don Zilioli appoggiò da sempre la costituzione e di cui fu il primo presidente, dalla metà degli anni Ottanta fino alla morte, appoggiandone attività e suggerendo proposte, tra le quali piace ricordare l’iniziativa del raduno annuale degli “strajè”, le varie feste durante l’anno e il recupero delle tradizioni medioevali dei nostri luoghi, posti su una direttrice della via Francigena, l’Amministrazione Comunale nel 2009 ha intitolato a lui il piazzale che ancora è strutturato ad area verde.

A quasi novant’anni dalla nascita, la comunità di Madregolo lo ha ricordato di nuovo nel 2017, dedicando alla sua figura di parroco, musicista e guida spirituale un’iniziativa di commemorazione nel piccolo cimitero del paese, dove è sepolto, scoprendo una epigrafe in onore suo e della sua missione pastorale.

Cosi scrive in tale occasione don Walter Dall’Aglio, caro amico e confratello di ordinazione, in una lettera del settembre 2017 sul notiziario della nuova parrocchia di Collecchio, Madregolo, Lemignano e San Martino Sinzano:

"Siamo riconoscenti a tutti voi di questa iniziativa che dimostra quanto il ricordo di don Giorgio sia ancora tanto vivo, nel cuore di coloro che hanno avuto la gioia di conoscerlo. Noi suoi colleghi e coetanei abbiamo avuto modo di apprezzarlo per le particolari caratteristiche della sua poliedrica personalità. Era da noi tanto stimato e amato per la sua squisita ipersensibilità che dimostrava con noi in ogni circostanza.
Della nostra classe era l’unico che risiedeva in città, noi tutti venivamo dalla campagna; nei nostri confronti aveva un garbo e una delicatezza che ci conquistava.

Era dotato di una intelligenza straordinaria per cui era in grado di aiutarci nelle nostre difficoltà scolastiche e lo faceva sempre con tanta spontaneità, ma soprattutto nel campo artistico, dove eccelleva, in particolare nella musica che considerava come il demone benigno del cuore umano, la sua superiore capacità, non solo non la faceva pesare ma la metteva con semplice umiltà a servizio di tutta la nostra comunità.
La passione per la musica, che in lui sembrava innata, ha forgiato una personalità armonica, ricca, disponibile sempre a comunicare nel dialogo sincero, spigliato, gioioso con tutti senza avere preferenze di persone, soprattutto senza pregiudizi di carattere religioso, ma con una apertura mentale, secondo le direttive del Concilio Vaticano II. Vi siamo sinceramente riconoscenti per questo vostro significativo ricordo. 

Noi, suoi coetanei e colleghi cercheremo di seguire, di imitare, oggi, il suo esempio, la sua testimonianza credibile e convincente di una squisita sensibilità umana e di grande fede vissuta nella serenità e nella gioia.

Grazie, don Giorgio, di tutto quanto ci hai donato col tuo smagliante sorriso, con le tue sublimi note musicali!!
"