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Profili di preti: don Dante Paglia

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi, come in questa pagina, da don Stefano Rosati.

XXXIII Domenica del T.O.
«Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’Uomo»

(Lc 21,36)

Nella notte della Domenica, “giorno primo ed ultimo, giorno radioso e splendido del trionfo di Cristo”, Egli ha chiamato a parteciparvi il suo servo


DON DANTE PAGLIA
(11 luglio 1926 - 14 novembre 2021)
già Priore di Pizzolese

DonDantePagliaSe qualcuno fosse stato presente a Pizzolese, quando lo scorso 17 ottobre, a nome del vescovo, ho presieduto l’Eucaristia festiva e l’Assemblea parrocchiale in occasione del definitivo trasferimento di d. Dante a Villa S. Ilario, dove tra l’altro un anno prima lo aveva preceduto la suora certosina che l’ha assistito negli ultimi venticinque anni, costui avrebbe toccato con mano cosa significhi una vita intera spesa per la comunità! Non sono state nemmeno due ore in tutto, ma mi sono bastate per capire cosa sono stati i suoi 67 anni di parrocchialità! Una comunità piccola, Pizzolese, ma coesa e legatissima al parroco che vi era giunto, non ancora trentenne, l’1.05.1954, inviato dal vescovo Colli come coadiutore del parroco infermo, mons. Giuseppe Coruzzi, rimasto anche lui più di sessanta anni a Pizzolese, che così, incredibile!, ha avuto due parroci in 130 anni! D. Dante, dopo averlo amorevolmente affiancato ed assistito per quattro anni, gli è succeduto come parroco, e lì a Pizzolese ha profuse tutte le sue energie di “padre e pastore”: questo il “titolo” che unanimemente gli riconoscono i suoi parrocchiani, i quali lo hanno ricambiato e assistito in ogni modo, soprattutto negli ultimi anni della sua vecchiaia e progressiva crescente infermità, quando era normale che da loro ricevesse visite, assistenza di ogni genere e persino il pasto quotidiano!

D. Dante, nato a Tizzano Valparma il 11.07.1926, era stato ordinato presbitero in Cattedrale nell’Anno Santo 1950, precisamente il 29.06, festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, insieme ad altri sette compagni, che in lui hanno sempre apprezzato il tratto “umile, mai ambizioso, sempre cordiale con tutti”. I primi anni di ministero li trascorre in montagna, nel monchiese, come parroco di Ceda e Cozzanello.

Come suo uomo di fiducia ed amico, dandogli immancabilmente del “lei”, ma assistendolo con una fedeltà sempre discreta ed una generosità spesso straordinaria, anche lui membro della Fraternità sacerdotale (io stesso ricordo negli anni Ottanta la sua presenza immancabile agli esercizi spirituali, che si tenevano a Tignale del Garda, organizzati proprio dalla Fraternità), il vescovo mons. Amilcare Pasini, mentre era parroco a Pizzolese, lo ha chiamato a collaborare con lui e con la Curia: così è stato suo segretario personale dal 1972 al 1995, nonché segretario della Visita pastorale, lipsanotecario e infine notaio addetto alla Cancelleria, incarico questo che egli mantenuto fino a dieci anni fa.

Già nei miei anni nella Bassa avevo conosciuto ed apprezzato i tuoi “ragazzi”, D. Dante e ricordo una volta di averti detto come mi avesse colpito il nome che si sono dati come “compagnia” teatrale (e non solo): “Pisolez …e la zonta”, cioè “Pizzolese… e l’aggiunta”. Ma ora ciò che mi colpisce ancora di più è proprio… “la zonta”! E capisco meglio come questa “aggiunta” sia il fatto che i tuoi “ragazzi” sono stati e sono la “prova” della tua dedizione di “prete per la gente” di Pizzolese e non solo. E prego che ora tu stesso, D. Dante, divenga e resti per sempre “la zonta” per loro e per quanti ti hanno voluto bene ed ai quali hai fatto del bene… lungo quasi un secolo!

don Stefano Maria

Parma, 14 novembre 2021

(Il pdf di questo profilo è scaricabile da qui)